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PORDENONE - Si infiamma il dibattito sul futuro (e sul destino) del Cro di Aviano. Dopo lo squillo di allarme lanciato dal presidente di Confindustria Alpe Adriatico, Michelangelo Agrusti, ma soprattutto dopo l'uscita dura, precisa e mirata del professore Umberto Tirelli, una vita trascorsa al Cro, sul rischio più che concreto che il Centro di riferimento oncologico possa essere arrivato a fine corsa, ha smosso anche la politica.
A scendere in campo Markus Maurmair, Alessandro Basso e Cristina Amirante, consiglieri regionali di maggioranza, eletti con Fratelli d'Italia. «Le considerazioni sul Cro di Aviano di Umberto Tirelli pubblicate sul Gazzettino - spiegano i tre eletti - non possono lasciarci indifferenti e vanno approfondite con la massima attenzione e urgenza. Ciò considerando la fondamentale importanza per il territorio di una struttura di cui proprio Tirelli è stato per decenni assoluto riferimento come primario».
LE VERIFICHE
«Ci sono osservazioni tecniche e indicazioni puntuali sulle quali si dovrà esprimere in tempi rapidi la stessa Direzione della struttura: ciò per una completa verifica delle funzionalità attuali del Centro, in un'ottica di crescita e quindi di miglior prospettiva possibile.
MAI IN DISCUSSIONE
«Il Cro di Aviano non può essere messo in discussione e deve essere posto nelle condizioni operative di rappresentare ora e sempre quel punto di riferimento per le malattie oncologiche a valenza regionale con rilevante capacità di attrarre pazienti e medici a livello nazionale. Il Sistema sanitario regionale è in fase di riorganizzazione e gli esiti di questo percorso sono particolarmente attesi nel Friuli Occidentale. Diamo sin da subito tutto il nostro appoggio a chi sta operando. Verificheremo costantemente che ciò che spetta alle nostre comunità di riferimento non venga mai meno».
LA GIUNTA
«Il tema - vanno ancora avanti i tre consiglieri eletti nel partito di maggioranza - è sicuramente molto sensibile ed è già all'attenzione della Giunta regionale come priorità, nel rispetto delle competenze e dei territori coinvolti. Ci confronteremo quindi costantemente con l'assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi, che saprà dare seguito ai progetti di supporto per una piena valorizzazione del Cro di Aviano».
IL CIV
Intanto si rincorrono le voci di una burrascosa riunione del Comitato di indirizzo e verifica che si è tenuto prima del weekend. All'incontro erano presenti il presidente Piero Cappelletti, Roberto Ceraolo, Andrea Bontadini, Giuseppe De Carlo e Michelangelo Agrusti. Sembra, ma non ci sono conferme ufficiali neppure dall'interessato, che il presidente di Confindustria Alto Adriatico abbia sollecitato tutti i componenti del Civ a fare in modo che le problematiche emerse al Cro possano essere sollevate nelle sedi politiche in modo da rimettere in careggiata l'Istituto. Non solo. Agrusti avrebbe pure minacciato le dimissioni. Ma anche su questo le bocche ono rimaste cucite. Certo è che il Gazzettino ha sollevato un questione decisamente importante, se non addirittura fondamentale, non solo per la sanità della provincia, ma dell'intera regione.
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Il Gazzettino