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Dopo l’incontro dal prefetto di Belluno per la crisi aziendale dell’Acc Wambao, il ministro Federico D’Incà apre a un cauto ottimismo: «Passi in avanti nell’interlocuzione europea», sottolinea. Le organizzazioni sindacali invitano a non calare l’attenzione: «Occorre urgentemente un atto forte per mettere in sicurezza le casse e il futuro dello stabilimento di Mel». Oltre al ministro per i Rapporti con il Parlamento D’Incà e le segreterie provinciali di Fim-Fiom-Uilm di Belluno, il Prefetto di Belluno, Sergio Bracco, hanno preso parte alla riunione la sottosegretaria al Mise, Alessandra Todde, il Commissario Maurizio Castro. «In queste settimane il Governo ha lavorato con estrema attenzione per il futuro dell’Acc: è in corso una forte interlocuzione europea in seguito alla richiesta di chiarimenti da parte della Commissione e sono stati fatti significativi passi in avanti per cercare di risolvere la questione che interessa lo stabilimento di Mel», ha dichiarato il ministro, che riferisce di aver contattato il collega agli Affari Europei, Vincenzo Amendola «che si è subito attivato, assieme ai nostri ambasciatori, per un contatto diretto con la Commissione – prosegue D’Incà- sono stati consegnati tutti i documenti richiesti, fornendo ulteriori dettagli. Ora, grazie anche al continuo e prezioso lavoro della sottosegretaria Alessandra Todde, attendiamo nelle prossime ore un segnale dalla Commissione, confidando che al più presto arrivi l’autorizzazione al prestito ponte per dare continuità ad Acc per i prossimi sei mesi fino all’uscita dell’amministrazione straordinaria».
IL GOVERNO
D’Incà ha ribadito inoltre che «il Governo crede fortemente in Acc e nel nuovo progetto di Italcomp che rappresenta un rilancio importante non solo per il territorio bellunese ma anche per l’intero Paese, rendendo nuovamente competitivo un settore manifatturiero attraverso un preciso piano industriale.
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Il Gazzettino