Meno treni, più mezzi pesanti sulle strade: gli effetti della crisi di Suez sul Friuli Venezia Giulia

Gli operatori dei trasporti segnalano un aumento del 10 per cento in regione degli spostamenti su gomma. Allarme traffico

Meno treni, più mezzi pesanti sulle strade: gli effetti della crisi di Suez sul Friuli Venezia Giulia
Le politiche “verdi” e la direzione presa dall’Europa vorrebbero altro. Non sarebbe questa la strada da seguire. Ma come accade sempre in questi casi, governa il...

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Le politiche “verdi” e la direzione presa dall’Europa vorrebbero altro. Non sarebbe questa la strada da seguire. Ma come accade sempre in questi casi, governa il mercato, ancora più potente della politica. E ci si può fare ben poco. La crisi di Suez, solo apparentemente e geograficamente lontana dal Friuli Venezia Giulia, sta piegando il sistema intermodale della nostra regione. E sta svuotando le rotaie. Con una conseguenza: a febbraio e a marzo si è assistito ad un’impennata del trasporto su gomma. E le strade della nostra regione sono tornate a riempirsi di mezzi pesanti. Gli esperti del settore, tra cui i vertici dell’Interporto di Pordenone e gli agenti della logistica, parlano di un aumento del traffico su gomma del 10 per cento in trenta giorni. 


COSA SUCCEDE
Neanche l’estensione dei divieti che il governo Austriaco ha deciso di introdurre sull’importantissima autostrada dei Tauri - tra Villach e Salisburgo in direzione della Baviera - è riuscita a fermare la tendenza innescata dalla situazione che si è venuta a creare nel canale di Suez. Il porto di Trieste riceve meno navi e meno container, i treni partono meno di frequente dal retro-porto e raggiungono ancora meno Cervignano e Pordenone. Nel frattempo arriva la risposta del trasporto su gomma: il prezzo della merce da trasportare sui camion scende e gli spedizionieri tornano a preferire la strada ai binari.

 
GLI ESPERTI
L’Interporto di Pordenone ha superato un consiglio di amministrazione - quello di mercoledì - inserito in un momento delicato. Da un lato la battaglia per far inserire il nome dello scalo di Villanova nella nuova legge quadro nazionale, di cui si parla nell’articolo in basso; dall’altro la situazione congiunturale, che ha a che fare sia con l’economia che con l’ambiente. 
«Un momento non facile - ha confermato il presidente dell’Interporto, Silvano Pascolo -, perché il trasporto su gomma è tornato assolutamente competitivo. E i vettori in questo momento scelgono la strada, scelgono i camion». 


I FATTORI
Perché il trasporto su gomma è tornato a rialzare la testa nonostante i dettami della “nuova era” vogliano un generale spostamento della merce su rotaia? È chiaro che la crisi di Suez in questo caso abbia un ruolo centrale. Ma ci sono anche altri fattori. Il treno, ad esempio, dall’inizio del 2024 è diventato più caro. Ma anche più vuoto, perché arriva meno merce nei porti. «Sulla strada poi - spiega ancora Pascolo - in questo momento c’è nettamente più disponibilità di mezzi». E per questo il prezzo si abbassa. «Basta un punto percentuale - afferma sempre il presidente di Interporto Pordenone - per far diventare più conveniente un trasporto al posto di un altro». E questo da quel punto di vista è nettamente il momento della gomma e della strada. «È il trasporto via mare - spiega invece l’assessore regionale Cristina Amirante - ad essere importante per le rotaie. Le merci che arrivano al porto hanno bisogno dei treni e in questo momento quello che succede a livello internazionale sta penalizzando proprio l’aspetto dell’intermodalità nella nostra regione, a beneficio invece del trasporto sulle strade». 

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LA BATTAGLIA


Sullo sfondo la querelle con l’Austria, che nonostante il pressing del governo Meloni non allenta i divieti nei fine settimana sull’autostrada dei Tauri. Fino al 30 marzo i limiti impediscono il transito di Tir stranieri sopra le 7,5 tonnellate – escludendo dal divieto i camion austriaci – lungo l’autostrada dei Tauri il venerdì, tra le ore 13 e le 19, e il sabato tra le ore 7 e le 15. Fino al 9 marzo, inoltre, è in vigore il divieto di transito il sabato dalle 7 alle 15 sull’Autostrada A 12 Inntal e Autostrada A 13 del Brennero. Il comparto artigiano conta 1.288 imprese dell’autotrasporto in Friuli Venezia Giulia, le quali rappresentano il 72% di tutte le aziende regionali del settore. L’autostrada austriaca A10 deve affrontare una lunga stagione di lavori di miglioramento dell’infrastruttura. 

 

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Il Gazzettino