Rovigo. Pesca in crisi, battaglia su iniziative e decreti. Botta e risposta tra maggioranza e opposizione sui passi compiuti

Rovigo. Pesca in crisi, battaglia su iniziative e decreti. Botta e risposta tra maggioranza e opposizione sui passi compiuti
PORTO TOLLE (ROVIGO) - Botta e risposta tra maggioranza e minoranza dopo la firma dei decreti firmati dal ministro Francesco Lollobrigida a favore del comparto ittico deltino....

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PORTO TOLLE (ROVIGO) - Botta e risposta tra maggioranza e minoranza dopo la firma dei decreti firmati dal ministro Francesco Lollobrigida a favore del comparto ittico deltino. Serena Fecchio, capogruppo in consiglio comunale e pescatrice, riferisce: «Finora ho preferita non espormi perché ritenevo giusto rispettare le tempistiche necessarie ad avere riscontro da Regione e Governo. L'amministrazione si è posta da subito obiettivi per i quali si è messa in contatto con chi di dovere per garantire sostegno e tutela per tutto il comparto della pesca, sempre condividendo con la cittadinanza tutti i passi che erano compiuti».

"FUMO NEGLI OCCHI"

Fecchio attacca la minoranza che nei propri interventi ha ribadito come i decreti firmati non siano la dichiarazione dello stato di calamità richiesta a più livelli in questi mesi: «Come pescatrice sto vivendo sulla mia pelle questa forte crisi che ci ha travolto e ritengo che fare cattiva informazione tramite i social da parte della minoranza serva solo a creare confusione ea fomentare animi già tesi. Non servire a nulla buttare fumo negli occhi, anzi oggi più che mai dobbiamo remare dalla stessa parte senza pensare alle bandiere politiche. Tutti possiamo dare il nostro contributo con delle idee, in questo momento dobbiamo dimostrare che siamo in grado di ripartire con l'unione e la voglia di darsi da fare, questo può avvenire solo se si sta tutti dalla stessa parte, quella del nostro paese» .
La capogruppo ringrazia il sindaco e tutta l'amministrazione «per il lavoro svolto quotidianamente per portare a casa i risultati che abbiamo ottenuto. Si tratta di un punto di partenza dal quale possiamo ambire di riportare la vita nelle nostre lagune, con lavori di vivificazione, in primis, e con i soldi stanziati dalla Regione. Servirà poi che siano pronti progetti concreti elaborati dal Consorzio, sperando che i miei colleghi pescatori conservino alta la voglia di credere ancora nel nostro lavoro. Adesso è ora di provare a ripartire con la caparbietà che ci contraddistingue».

LA PETIZIONE

La replica arriva da Serena Negri, anch'ella pescatrice e consigliere di opposizione: «Tutta la comunità sta affrontando la crisi della pesca, compresi io e la mia famiglia. Quindi non accetto lezioni di moralità da nessuno. Proprio per questo un mese fa ho lanciato una petizione arrivata a oltre 26.500 firme, perché venga richiesto lo stato di emergenza. Fecchio perde tempo a prendersela con la minoranza, ma non ha ancora avuto tempo di firmare la petizione, come tutti i suoi colleghi di maggioranza. Se fosse veramente disperata si sarebbe scrollata di dosso le appartenenze politiche e avrebbe intrapreso anche questa strada». Negri sottolinea: «Riguardo il merito della questione, ribadisco che la maggioranza dopo aver esultato e scritto sui social che era stata decretato uno stato di calamità che non è mai stato dichiarato, ora ha chiesto in prefettura un tavolo per capire cosa fosse scritto nel decreto che hanno sbandierato come fosse qualcosa che non è. Continuano imperterriti ad attaccare noi, perché non abbiamo gioito come loro per delle misure di cui ora chiedono in realtà cosa comportino. Illudere la gente non ci piace, lo abbiamo detto che il tempo è galantuomo. Quando verrà decretata la calamità, verranno sospesi i mutui privati e prese decisioni sul reddito prevalente, saremo i primi a gioire. L'unico qui che lancia il fumo negli occhi è il ministro Lollobrigida, insieme al sindaco e la sua maggioranza; ci credano pure loro a quel che dicono, ma non pretendano lo facciamo anche noi».

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Il Gazzettino