Crisanti, stipendio tagliato. Ma si profila una causa: «Ho diritto di percepire la retribuzione globale»

Andrea Crisanti
PADOVA - Si profila una causa legale all'orizzonte del caso che vede protagonista Andrea Crisanti. Ad evocarla è lo stesso neo-senatore del Partito Democratico, nella...

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PADOVA - Si profila una causa legale all'orizzonte del caso che vede protagonista Andrea Crisanti. Ad evocarla è lo stesso neo-senatore del Partito Democratico, nella lettera inviata una settimana fa all'Università e all'Azienda ospedaliera di Padova. Ribadendo di aver optato per la rinuncia all'indennità di parlamentare e per il mantenimento dello stipendio da professore, lo scienziato infatti rimarca i riferimenti normativi della questione, chiedendo formalmente di poter continuare a percepire l'intero emolumento finora incassato dai due enti.

Perché Crisanti può scegliere lo stipendio da medico?


Nella sua missiva, Crisanti cita la legge che gli consente di conservare la paga precedente all'incarico politico. «Alla luce di questa normativa, appare innanzitutto irrituale e priva di efficacia la decisione del Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Padova di sospendere il mio rapporto di lavoro convenzionale», scrive il dem, precisando che «in quanto ente di appartenenza l'Università di Padova è tenuta ex lege a disporre d'ufficio l'aspettativa nei miei confronti». Il docente aggiunge che la norma, «che per la sua chiarezza letterale non lascia spazi a dubbi interpretativi, impone all'Università di Padova di corrispondermi integralmente la retribuzione globale di fatto maturata sino al giorno della mia elezione, per tutta la durata dell'aspettativa».



Dunque circa 200.000 euro lordi all'anno, comprensivi degli 80.000 scarsi sborsati dall'Azienda ospedaliera: «La normazione di riferimento, pertanto, esclude la facoltà dell'amministrazione di appartenenza di operare una qualsivoglia decurtazione del trattamento economico complessivo in godimento, e ciò, anche nell'ipotesi, informalmente paventata, in cui l'A.O. di Padova ritenga di sospendere l'attribuzione all'Università dell'indennità di direzione di struttura complessa». In quest'ottica, il Bo potrebbe rivalersi sull'ente del Servizio sanitario regionale: «Nella denegata e non creduta ipotesi in cui l'A.O. di Padova neghi all'Università gli importi dovuti (...), verrebbe ad insorgere una controversia tra Enti che (...) non potrà di certo pregiudicare il mio buon diritto a percepire il trattamento retributivo in godimento al momento del collocamento in aspettativa parlamentare». Di conseguenza Crisanti confida che la rettrice Daniela Mapelli e il dg Giuseppe Dal Ben si attengano «alla lettera e allo spirito della legislazione vigente». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino