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CROCETTA (TREVISO) - Lo hanno scovato a Crocetta del Montello, dove si nascondeva e dove stava cercando di rifarsi una vita. Peccato avesse un conto pesante ancora aperto con la giustizia visto che, da dipendente di un'azienda di cyber trading di Tirana, era stato fra i protagonisti, almeno stando alle accuse dei magistrati, di un maxi raggiro da 1 milione e 270mila euro ai danni di alcuni risparmiatori tedeschi. E proprio dalla Germania è arrivato il mandato di arresto internazionale eseguito dagli uomini della squadra mobile di Treviso, coordinati dal dirigente Immacolata Benvenuto, che hanno rintracciato l'uomo, un 26enne albanese, arrivato alcuni mesi fa nella Marca per cercare riparo. Nel farlo, oltre a trovare un nuovo impiego, il giovane aveva incontrato pure l'amore di una ragazza. Ora però è in carcere a Santa Bona: considerate le leggi tedesche, rischia una condanna fino a 15 anni di reclusione.
IL PASSATO
Il 26enne aveva cominciato a lavorare poco più che ventenne trascorso per una società di trading di criptovalute, con sede a Tirana, ed era stato coinvolto in una maxi truffa ai danni di numerosi risparmiatori tedeschi. Un raggiro da 1 milione e 279mila euro. Il periodo preso in esame dagli inquirenti tedeschi, che hanno aperto un'indagine dopo le molte denunce dei risparmiatori truffati, si sono concentrate tra il maggio del 2019 e marzo del 2021. In questo periodo la società albanese aveva rastrellato copiosi gli investimenti dai risparmiatori tedeschi allettati dagli alti interessi promessi dai promoter. I soldi, veniva spiegato ai risparmiatori oltre frontiera, erano investiti in criptovalute e gli interessi erano assicurati in misura di circa il 10 per cento della cifra investita.
LE INDAGINI
La pena, nella misura massima di 15 anni, è stata commisurata in base al fatto che il giovane aveva competenze e conoscenze informatiche dettagliate e il suo ruolo all'interno della società di trading non era di secondo piano. È così partito il mandato di cattura europeo. Le tracce del 26enne albanese portavano nella Marca. È stato compito della squadra mobile, coordinata dalla dirigente Imma Benvenuto, trovarlo. Il 26enne svolgeva un lavoro da operaio in un'impresa edile e aveva una compagna, anche lei straniera. Gli agenti della mobile lo hanno bloccato mentre si trovava in auto e si stava spostando per lavoro. Lo hanno fermato e gli hanno contestato il provvedimento nei suoi confronti. È stato, quindi, tradotto in carcere. Mentre la Mobile ha ricostruito la sua vicenda per quanto attiene alla parte italiana. A Crocetta era un semplice operaio. Niente più investimenti nè truffe. Si era comportato in modo inappuntabile. Per non dare nell'occhio. Invece, è finito ugualmente nei guai.
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Il Gazzettino