Crac Velvet, parla il titolare Bakdounes: «Colpa mia, non dell'orario libero. Lasciate stare il modello di impresa innovativa»

L'azienda digitale di Castelfranco si trova in uno stato di passività di 7 milioni di euro tra somme dovute all'Agenzia delle entrate e all'Inps e mancata corresponsione di stipendi e tredicesime

Bassel Bakdounes
CASTELFRANCO (TREVISO) - «Lasciate stare il lavoro libero, non strumentalizzate la fiducia azienda/dipendente, il mood rocknroll, i cani, gli skate, i videogiochi e i manga....

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CASTELFRANCO (TREVISO) - «Lasciate stare il lavoro libero, non strumentalizzate la fiducia azienda/dipendente, il mood rocknroll, i cani, gli skate, i videogiochi e i manga. Lasciate stare Velvet». Con un lungo post, dopo giorni di accese polemiche che hanno in sostanza cercato di smontare il modello di lavoro agile di Velvet, Bassel Bakdounes si assume in toto la responsabilità della debacle dell'azienda. «Quello che è successo è esclusivamente colpa mia - afferma l'amministratore delegato - Non strumentalizzate il lavoro per obiettivi. Né le pause caffè lunghe, i ritardi la mattina, il prendersi ore e giorni da autogestirsi. Queste cose non c'entrano nulla con la debacle di Velvet. Questa è colpa del suo amministratore. Io».

La responsabilità

Dopo che già nei giorni scorsi Alberto Irone della Cgil aveva invitato a non demonizzare i nuovi modelli di lavoro e a non strumentalizzare la situazione, Bakdounes fa un clamoroso e definitivo mea culpa entrando nel merito degli errori. «Io non ho saputo gestire al meglio gli economics della mia azienda. Io non son riuscito a trovare in tempo la finanza necessaria per gestire il piano di rientro approvato. Io non ho ascoltato i miei colleghi quando mi dicevano di andare piano o peggio quando mi dicevano di stare attento a qualche sedicente manager cambia nome che stava facendo i suoi sporchi interessi devastando l'azienda da dentro». Bakdounes spiega anche che la decisione di non usare la cassa integrazione e di non accettare acquisti di quote terzi sono state motivate dal desiderio di tutelare i dipendenti, mosso dall'idea fissa e romantica del "o tutti o nessuno". «Ho fatto tutto di testa mia, non il management di Velvet, che ha creduto in me così tanto da rinunciare a mesi di stipendio per tenere in piedi l'azienda».

Il racconto

Su Velvet racconta una realtà piena di talenti desiderosi di fare il top del marketing. «Velvet ha sempre investito in innovazione e ha usato modelli di marketing per progetti di beneficenza. La debacle è colpa della mia mala gestio. Io ho continuato a premere l'acceleratore quando avrei dovuto andarci piano e aspettare momenti più propizi». Ora Bakdounes chiedere di spegnere le polemiche e lasciare che sistemi le cose. Sul modello aziendale invece, nessun dubbio: «Lasciate stare quel modello di impresa innovativa, vi prego. Quella è davvero la strada per le imprese del prossimo futuro. Non strumentalizzate la cosa. È disgustoso». Le colpe, dunque, non sono da ricercare nella libertà di orario. L'azienda digitale di Castelfranco si trova in uno stato di passività di 7 milioni di euro tra somme dovute all'Agenzia delle entrate e all'Inps e mancata corresponsione di stipendi e tredicesime. Così l'imprenditore conferma le riflessioni del segretario generale Filcams Cgil di Treviso secondo cui le colpe non sarebbero da ricercare nella libertà di orario. «Quello che è mancato all'azienda è un piano industriale capace di stare sul mercato di riferimento e di governare il business». 

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Il Gazzettino