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VENEZIA - Sembra non arrestarsi e, anzi, prendere ancora più vigore col passare dei giorni, il rialzo della curva dei nuovi contagiati da Covid che ieri, per la prima volta dopo tantissimo tempo, in provincia hanno superato quota duemila casi (2.051, per la precisione). Così la nuova ondata pandemica va consolidandosi col bollettino regionale che registra un notevole incremento degli attualmente positivi, ora a quota 13.674, nonché dei ricoverati che sono tornati sopra quota 100: tra Ulss 3 Serenissima e Ulss 4 Veneto orientale, negli ospedali col Covid ci sono 103 degenti di cui cinque in terapia intensiva.
LE VITTIME
Torna a muoversi anche la casella dei morti, a loro volta cresciuti nella rilevazione ufficiale a 2.625, tre in più nelle ultime 24 ore. L’accelerata dei contagi è da ascrivere alle nuove sotto varianti che si diffondono molto più velocemente delle precedenti: un positivo, infatti, può arrivare a trasmettere il virus fino a 20 persone.
NUOVO SCENARIO
«Da un paio di settimane siamo di fronte a un nuovo mutare della situazione pandemica e anche a un nuovo mutare del virus, con una variante che ormai predomina sulle forme precedenti - dice il direttore generale Edgardo Contato - Mentre è ovvia e inevitabile la voglia, e direi anche la necessità, di riprenderci in mano la nostra vita sociale, in questo tempo di villeggiatura è però evidente che il rischio di contrarre il contagio resta per tutti. E se può essere un rischio “minore” per le persone in salute, che il vaccino protegge dalle forme di malattia gravi, non dobbiamo dimenticare che anziani e fragili devono assolutamente evitare di ammalarsi di Covid. Mascherina, distanziamento e rispetto delle norme igieniche sono protezioni ancora doverose, per noi, per la nostra estate e anche a tutela delle persone che incontriamo. Per gli anziani e i fragili è fortemente consigliata la quarta dose». L’adesione a questa continua a crescere, anche se ancora non va oltre poco meno di una persona su tre cosiddetta eleggibile (sul 31%), cioè che ha maturato il diritto a farla essendo trascorsi 120 giorni dalla terza somministrazione senza, nel frattempo, aver contratto il virus. Tra gli esperti in materia c’è chi avrebbe visto bene un’estensione delle quarte dosi anche a classi d’età più giovani, visto che di scorte in magazzino ce ne sono parecchie. E, intanto, in vista dell’autunno si vocifera dell’arrivo di un nuovo vaccino.
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Il Gazzettino