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Vaccino anti Covid in Veneto: come funziona. Domenica 27 dicembre saranno somministrate le prime 875 dosi, ma poi verranno immunizzate fino a 2.880 persone al giorno, in ciascuno dei centri che saranno allestiti in Veneto, uno ogni 20-100.000 abitanti. Lo prevede il piano per la campagna vaccinale anti-Covid della Regione, stilato da Francesca Russo e potenzialmente dedicato a 4,1 milioni di maggiorenni (più i sedicenni e i diciassettenni, in corso di quantificazione dopo il via libera di Aifa). «Mi auguro che per aprile possano essere vaccinati tutti i soggetti a rischio», dice la responsabile della Prevenzione.
Il vaccino
Si comincia con il siero di Pfizer/BioNTech, in attesa di quello prodotto da Moderna. Per la distribuzione e la conservazione sono stati predisposti due modelli organizzativi: freeze (per i vaccini basati sulla tecnologia mRna) e cold (catena del freddo standard). I frigoriferi sono stati predisposti in 7 hub, cioè in un centro di stoccaggio per provincia, da cui i quantitativi saranno smistati nei territori sotto il coordinamento dei Servizi di igiene e sanità pubblica delle Ulss.
Prima fase
Nella prima fase, prevista dal commissario Domenico Arcui per gennaio-marzo, potranno vaccinarsi 184.893 soggetti, di cui 91.035 lavoratori della sanità pubblica e privata e 93.858 fra ospiti e operatori delle strutture sociosanitarie territoriali. Ogni Ulss attiverà i punti di vaccinazione ospedalieri e territoriali e individuerà le modalità organizzative specifiche per le case di riposo e i centri per disabili ed ex tossicodipendenti.
Seconda fase
In primavera comincerà poi la seconda fase, destinata ai soggetti più fragili (come gli anziani che vivono a casa) e ai lavoratori dei servizi essenziali: forze dell'ordine e armate, vigili del fuoco, protezione civile, addetti ai trasporti pubblici e al trasporto dei prodotti di prima necessità, farmacisti, donatori di sangue, insegnanti e personale scolastico, lavoratori dei servizi postali, personale delle carceri e dei luoghi di comunità, operatori dei servizi di pubblica utilità come rifiuti e acqua.
Dove
In ogni Cvp, articolato in 10 unità vaccinali per un totale di 68 addetti, opereranno per 14 ore al giorno un medico specialista in Igiene e sanità pubblica come responsabile, un assistente sanitario nel ruolo di coordinatore dei vaccinatori e appunto gli operatori che faranno l'anamnesi del paziente, prepareranno le dosi, somministreranno il siero, registreranno l'operazione nell'anagrafe vaccinale e vigileranno su eventuali reazioni avverse nei 15 minuti successivi all'iniezione. I parcheggi all'esterno dovranno garantire posti per almeno il triplo delle persone vaccinabili in mezz'ora e all'interno saranno ricavate quattro zone: triage e check-in, anamnesi pre-vaccinale, somministrazione della vaccinazione e monitoraggio post-vaccinale. I volontari della Protezione civile e del Suem, nonché i militari dell'esercito, collaboreranno alla gestione dei flussi e al triage al varco.
Volontario
Le stime della Regione indicano un'adesione del 90% nella prima fase. Ovviamente la partecipazione sarà volontaria, ma verrà organizzata una campagna informativa e comunicativa alla popolazione, «con l'obiettivo di sostenere la motivazione personale per la scelta vaccinale».
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Il Gazzettino