Covid, quarta dose: poche prenotazioni ma liste di attesa già di un mese

Vaccini
Anche se l’adesione alla quarta dose per gli ultra sessantenni in regione sino ad ora non ha certo raggiunto picchi elevati, a chi si è prenotato ieri hanno dato...

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Anche se l’adesione alla quarta dose per gli ultra sessantenni in regione sino ad ora non ha certo raggiunto picchi elevati, a chi si è prenotato ieri hanno dato l’appuntamento tra circa un mese. C’è da aspettare, dunque, anche se - come detto - non c’è la corsa alle vaccinazioni come invece era accaduto per la prima dose ad inizio dell’anno. 


LE PRENOTAZIONI
«La media regionale - spiega l’assessore Riccardo Riccardi - è più o meno in sintonia con quella nazionale. Se si escludono i primi due giorni, quando c’è stato un deciso afflusso, oggi possiamo dire che non c’è un grande interesse per la quarta dose aperta agli ultra sessantenni». La media è di circa 300 persone che si prenotano al giorno. In coda ce ne sono circa sei, sette mila. Resta da capire, allora, perchè c’è da aspettare più o meno un mese per fare il vaccino. A spiegarlo è direttamente l’assessore Riccardi. «Per prima cosa - afferma - c’è subito da dire che a fronte di un aumento delle prenotazioni saremmo subito in grado di far fronte alle esigenze». Come dire che i siti per le vaccinazioni e il personale non manca. «In questo momento, però - va avanti il responsabile regionale della Sanità - è necessario ottimizzare le risorse anche perchè ci sono sanitari a casa e le ferie da smaltire. Sul territorio ci sono i punti per ora sufficienti ad affrontare questi numeri di adesione. Inoltre - va avanti - come è successo con la prima ondata di vaccinazioni, non è da escludere che tra alcuni giorni i tempi si accorcino automaticamente perchè l’offerta è superiore alla domanda man mano che esauriamo le persone che attendono il loro turno». 


I RINFORZI
C’è da aggiungere che presto scenderanno in campo anche i medici di medicina generale e le farmacie che tra pochissimo partiranno con la sperimentazione. In quel momento la macchina sarà a pieni giri. Inoltre in caso di accelerazione delle prenotazioni, come ha spiegato Riccardi, si potranno aprire anche gli hub vaccinali che ora sono in stand by. Sicuramente in autunno la vaccinazione sarà decisamente più veloce quando potrebbero arrivare i nuovi sieri aggiornati anche per la variante Omicron e per l’influenza.


LA SITUAZIONE
Intanto il virus continua il suo percorso e fa squillare il secondo campanello d’allarme. Se è vero, infatti, che i ricoveri in terapia intensiva sono calati, quelli nei reparti ordinari Covid sono in progressivo aumento e sono arrivati in pochi giorni dal 18 al 20 per cento. In termini numerici significa che giovedì scorso il numero delle persone contagiate dal virus e ricoverate negli ospedali della regione erano 187, mentre ieri erano salite a 289. Due punti percentuale in più in quattro giorni. Se si procede a questo ritmo il rischio concreto è di tornare ad occupare con i malati di Covid gran parte dei letti ospedalieri. Sarebbe un problema soprattutto per le cure alle altre patologie che resterebbero in coda.


I NUMERI


Ieri in Friuli Venezia Giulia su un totale di 2.175 test e tamponi sono state riscontrate 369 positività al Covid 19. Nel dettaglio su 1.068 tamponi molecolari sono stati rilevati 62 nuovi contagi. Sono inoltre 1.107 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono emersi 307 casi. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 6 mentre i pazienti ospedalizzati in altri reparti sono 289. Lo rende noto la Direzione centrale salute della Regione Fvg nel bollettino quotidiano. Si registrano inoltre i decessi di 2 persone, rispettivamente a Trieste e a Pordenone. Il numero complessivo delle persone decedute dall’inizio della pandemia è 5.198, con la seguente suddivisione territoriale: 1.296 a Trieste, 2.433 a Udine, 986 a Pordenone e 483 a Gorizia. Dall’inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono risultate positive complessivamente 431.849 persone.

 

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Il Gazzettino