Quattro scrutatori sottoposti a tampone e seggi congelati, alla fine esito negativo

La scuola di Limana sede di seggio dove è scattata la procedura anti contagio
Sospetto Covid in quattro scrutatori bellunesi. La paura che le elezioni potessero far ripartire i contagi si è materializzata in questi giorni con la scoperta di quattro...

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Sospetto Covid in quattro scrutatori bellunesi. La paura che le elezioni potessero far ripartire i contagi si è materializzata in questi giorni con la scoperta di quattro casi sospetti: due a Belluno (tra sabato e domenica), uno a Limana e uno a Borca di Cadore (ieri). Si tratta di scrutatori di seggi che hanno manifestato i sintomi simil-covid o che sono risultati contatti stretti di persone trovate positive al virus. In tutti e quattro i casi le attività di seggio sono state congelate fino all’esito del tampone che, alla fine, è stato negativo.

A LIMANA
«Ho qualche linea di febbre». Se a pronunciare questa frase fosse stato un cittadino normale, la rilevanza dell’affermazione sarebbe rimasta contenuta nell’ambito di un nuovo possibile caso di coronavirus. Circoscritto ai familiari e ai contatti più stretti della persona sintomatica. Ma quando ieri mattina l’ha comunicato una scrutatrice del seggio, situato nelle scuole elementari di via Fabiane, civico 11, a Limana, è scattata la psicosi da Covid. La ragazza, poco più che ventenne, aveva infatti passato due giorni (sabato e domenica) insieme agli altri componenti di seggio. Ossia presidente, scrutatori come lei, e segretari. Gli accertamenti successivi hanno però escluso la positività al virus. L’allarme è scattato ieri mattina quando la ragazza non si è presentata al seggio di Limana. «Mi sono svegliata che non stavo bene – ha spiegato al telefono al presidente di seggio – Così ho misurato la febbre e ho circa 37 e mezzo». Qualche linea di febbre che, in un altro periodo, lontano dall’emergenza sanitaria in atto, avrebbe forse fatto sorridere. Ma nell’era Covid è tutta un’altra storia. Trentasette e mezzo di temperatura corporea fa scattare subito le procedure sanitarie necessarie per capire da una parte se la persona con la febbre ha il coronavirus, dall’altra se è stato trasmesso ad altre persone. Il presidente di seggio ha avvisato il Comune che, a sua volta, ha attivato il protocollo specifico per gestire situazioni di questo tipo. Quindi è stata allertata la Prefettura e poi l’Usl 1 Dolomiti. Alla ragazza è stato detto di andare subito all’ospedale più vicino per il tampone molecolare e così ha fatto. Alle 10.40 il seggio è stato “congelato”, con i carabinieri, e tutte le attività sospese fino all’esito dell’esame. In poco meno di un’ora era già tutto risolto. Il tampone è risultato negativo e il seggio ha potuto riaprire le porte alle 11.10. «Ormai prendiamo paura per poco – ha spiegato il sindaco di Limana, Milena De Zanet – ma queste sono le procedure da seguire e, in via precauzionale, è corretto agire in questo modo. È andata bene. Se il tampone fosse risultato positivo avremmo avuto uno scenario completamente diverso». Per due giorni la ragazza era stata in stretto contatto con diverse persone. «Avevamo timore per gli altri componenti del seggio – ha chiarito il primo cittadino De Zanet – Perché i cittadini devono usare talmente tante precauzioni che il rischio è bassissimo. Gli altri, invece, sono stati due giorni insieme a lei nella stessa stanza». L’Usl 1 Dolomiti, qualche giorno prima delle votazioni, aveva attivato delle postazioni drive-in proprio per evitare situazioni simili. Quasi tutti i componenti dei seggi di Limana avevano usufruito di questa possibilità. Compresi quelli appartenenti al gruppo della ragazza, che aveva manifestato i sintomi sospetti.
A BORCA

Lo scrutatore di Borca di Cadore, invece, è risultato un contatto stretto di persona positiva al Covid. Anche in questo caso dopo la sospensione delle attività di seggio sono state coinvolte Prefettura e Usl. Ieri sera l’esito del suo tampone non era ancora arrivato.
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Il Gazzettino