Studenti e professori: migliaia di assenze al rientro a scuola

Studenti e professori: migliaia di assenze al rientro a scuola
PADOVA - Il primo giorno è passato. Forse quello più temuto. Nelle scuole padovane ieri mancavano il 10 per cento degli studenti, cioè oltre 10mila, e...

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PADOVA - Il primo giorno è passato. Forse quello più temuto. Nelle scuole padovane ieri mancavano il 10 per cento degli studenti, cioè oltre 10mila, e l’8 per cento degli insegnanti circa mille. Il peggio, insomma deve ancora arrivare. Certo bisogna fare delle differenziazioni. Prendiamo ad esempio gli asili nido comunali sono 18 con 850 alunni. E le scuole dell’infanzia, altre 10 con 900 alunni.



LE COMUNALI
«Tutte le sezioni sono state aperte regolarmente - dice l’assessora alla Scuola Cristina Piva - Ma nel pomeriggio una sezione del nido Trenino all’Arcella è stata chiusa e 24 bambini sono tornati a casa. Una bambina aveva la febbre e poi anche il papà ha scoperto di essere positivo. Quindici le persone assenti per covid. Inoltre su 300 fra addetti e insegnanti solo 5 persone non sono risultate in regola e dunque devono completare l’iter degli avvisi. Cioè possono vaccinarsi o dimostrare di volerlo fare. In totale abbiamo due persone che non cambieranno mai». Sono i cosiddetti “irriducibli” no vax. Lei avrebbe aperto le scuole oggi? «Certo, i bambini hanno bisogno di questo e anche le famiglie. La lezione in presenza vede una capacità empatica che coinvolge psicologicamente i bambini. La dad la faremo ma solo quando ci obbligano».

LE ASSENZE
Il caso più singolare ha riguardato il IX. istituto comprensivo dove su 1.200 bambini duecento sono risultati quelli rimasti a casa. Fra l’altro alla scuola elementare Valeri si è passati dal tempo pieno a quello normale con uscita alle 13.15 per carenza di personale.
All’XI. invece solo 10 gli assenti sui banchi e 10 fra i docenti. Di questi 6 per positività e quattro perché irregolari. Al I. e VII. istituto comprensivo tutte le sezioni sono rimaste aperte e «qualche assenza dei docenti è stata compensata con le supplenze».

IL PROVVEDITORE
«La cosa importante è che le scuole siano ripartite, criticità particolari non ce ne sono – dice il provveditore Roberto Natale – In ogni caso, la situazione è costantemente monitorata. I dati su professori e maestri in quarantena stanno arrivando. Dalle scuole e dai presidi ho avuto il massimo della collaborazione, nessuna richiesta di didattica a distanza da parte loro. Mi è giunta qualche richiesta di Dad dai genitori invece - spiega ancora il provveditore - per bambini e ragazzi che hanno difficoltà negli spostamenti o che sono positivi a casa, aspettiamo l’evolversi della situazione, l’Ulss padovana da questo punto di vista sta facendo un ottimo lavoro di screening».

I PRESIDI
I presidi si dividono tra chi avrebbe preferito rientrare dopo le feste natalizie con la didattica a distanza e coloro che alla fine hanno sposato la linea del Governo. «Era meglio ricominciare con la Dad – afferma Alessandra Bozzolan, dirigente del Bernardi – La nostra è una scuola professionale, facciamo laboratori. Se metà classe è a casa e metà è in presenza (in caso di due positivi i vaccinati possono restare in classe, ndr) è impossibile fare laboratorio. La Dad avrebbe garantito uguaglianza».
LE SUPERIORI
Al Bernardi ci sono diversi studenti assenti, così come parte del personale scolastico e quattro sono i docenti sospesi. Si sta pensando a ridurre il tempo di attività facendo entrare qualche classe più tardi e facendone uscire altre prima. Una situazione simile c’è al liceo scientifico Nievo con 33 classi su 45 dove gli studenti positivi sono in Dad: «Abbiamo uno o due studenti assenti per classe – riferisce il preside Maurizio Sartori – Con il personale va meglio, a parte un docente a casa perché ha avuto un contatto con un positivo e un collaboratore sospeso sono tutti in servizio. Pensavo peggio, lo metto. Sono stato combattuto ma alla fine dobbiamo pensarla a livello globale: la Dad mette in difficoltà le famiglie, questo è periodo di interrogazioni e verifiche, le cose si sarebbero complicate con la didattica a distanza».

Al Selvatico sono 30 gli studenti assenti, in media uno per classe ma, dice il dirigente Enrico Ghion, «la situazione è monitorata e la stiamo affrontando». Venti gli alunni assenti del liceo scientifico Fermi: «I docenti invece ci sono tutti – afferma la preside Alberta Angelini – Il primo giorno è sempre di assestamento, facciamo del nostro meglio». Allo Scalcerle su 1600 alunni cento invece sono risultati assenti con 6 insegnanti su 160.
 

 

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Il Gazzettino