MONTAGNANA - Due sezioni accorpate in un'unica classe da 30 alunni, alla vigilia di un rientro in aula segnato dall'emergenza coronavirus. Se in tempi normali la...
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SCELTA CONTROCORRENTE
Una scelta che sembra tutt'altro che in linea con le «continue indicazioni di suddividere le classi e le lezioni per non avere classi sovraffollate, come peraltro stanno facendo i vari istituti nazionali», proseguono i genitori, facendo notare la riduzione del numero di insegnanti. «Siamo sconcertati e allibiti da una tale irragionevole decisione e desideriamo dimostrare tutto il nostro dissenso», affermano i firmatari, che bollano come «ingiusta» anche la decisione di declassare l'istituto. Cosa significa? Che da quest'anno lo Jacopo da Montagnana non ha più la titolarità dell'istituto né un dirigente scolastico e un direttore dei servizi generali e amministrativi tutti per sé, ma li condivide con altre scuole. Ieri infatti c'è stato il passaggio di testimone tra la vecchia preside Elisa Pedrina e il nuovo dirigente Fabio Morelli, già alla guida dell'istituto comprensivo di Borgo Veneto. Tutto per una manciata di iscrizioni: a febbraio se ne contavano 589, 11 in meno rispetto alle 600 che avrebbero garantito alla scuola di continuare a essere un istituto. «Non possiamo che meravigliarci di queste decisioni incoscienti e irrazionali e perciò illegittime», si legge nella missiva trasmessa per conoscenza anche al Ministro dell'Istruzione, ai presidenti della Regione e della Provincia e alla sindaca di Montagnana. Ed è proprio alla politica che i genitori si rivolgono, chiedendo di dimostrare che si è trattato di un errore di valutazione. «Oppure confermerete la vostra volontà di procedere verso la distruzione del sistema scolastico locale costringendo i giovani a migrare in città più grosse». «A voi spetta la scelta di continuare nell'affossamento delle realtà provinciali - incalzano i firmatari citando su tutti l'ospedale di Montagnana e la nuova Sr10 ferma a Carceri dal 2007 - o di farci credere che così non sarà». La lettera si chiude con un affondo: «Nel caso in cui si registrassero dei casi di Covid e conseguente quarantena per allievi e genitori, vi riterremo personalmente responsabili di ogni eventuale danno per aver volontariamente disposto l'assembramento di due sezioni in un'unica aula, per giunta non idonea a livello acustico e di riscaldamento».
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Il Gazzettino