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VENEZIA - Centossessantamila vaccinazioni da qui a un mese esatto, equamente suddivise: 80 mila nuove prime dosi, tra cui ci sono i primi 25 mila quarantenni che dall’altro ieri, con l’apertura delle prenotazioni, sono corsi in massa a iscriversi, e altrettanti richiami, tra cui c’è una consistente presenza, tra gli altri, di lavoratori della scuola che si stanno sottoponendo alla seconda inoculazione.
ACCELERAZIONE
L’Ulss 3 Serenissima continua a spron battuto la propria campagna vaccinale, pronta per la “spallata” d’inizio estate, mentre giusto ieri ha tagliato il traguardo delle 300mila dosi totali somministrate da quando ha cominciato, il 27 dicembre dell’anno scorso. Il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Luca Sbrogiò, conferma che anche per il Veneziano vale quanto annunciato dal presidente della Regione Luca Zaia l’altro ieri: «Dal 16 giugno è plausibile l’apertura delle vaccinazioni libere senza più il criterio delle classi d’età» e, probabilmente, senza neanche il criterio delle categorie professionali, fermo restando che molte grandi aziende si stanno attrezzando per vaccinare i propri dipendenti e collaboratori, con convenzioni ad hoc siglate con ospedali e centri clinici.
I QUARANTENNI
Tra i già prenotati, in base alla disponibilità attuale delle dosi, ci sono – per la precisione – 24.943 quarantenni, cioè i nati tra il 1972 e l’81; 40.126 cinquantenni; 10.979 sessantenni, 2.027 settantenni e 177 ottantenni; e, ancora, 354 disabili gravi e 1.955 soggetti estremamente vulnerabili.
LE SOMMINISTRAZIONI
Ieri, complessivamente, sono stati somministrati 5.100 vaccini, così che l’Ulss ha potuto sfondare quota 300mila da inizio campagna, quattro mesi e mezzo fa: «Più di un veneziano su tre, il 35%, ha ricevuto almeno la prima dose», sottolinea Sbrogiò. Circa duemila sono stati effettuati al PalaExpo, dove i sanitari e i volontari lavorano ogni giorno fino a esaurimento scorte, accompagnati dal continuo “blin-blon” del segnale acustico di chiamata a ogni paziente, il cui codice compare sui pannelli luminosi per lo smistamento alle varie posizioni. Un suono decisamente un po’ snervante, alla lunga, per chi nell’ex struttura fieristica ci lavora tutto il giorno, tanto che l’Ulss sta correndo ai ripari mettendo un po’ di musica di sottofondo, ben più riposante del cicalino. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino