Assalto ai Covid Point, l'Usl prolunga gli orari per tagliare le code

Lunghe code al Covid point di Conegliano
TREVISO - Il Covid Point di Treviso farà gli straordinari per tagliare le code. L'Usl ha deciso di allungare l'orario di tre ore, facendo slittare la chiusura dalle...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TREVISO - Il Covid Point di Treviso farà gli straordinari per tagliare le code. L'Usl ha deciso di allungare l'orario di tre ore, facendo slittare la chiusura dalle 19 alle 22. E allo stesso tempo scatterà la riorganizzazione: la mattina, dalle 8 alle 14, sarà dedicata ai tamponi per alunni e studenti, mentre il pomeriggio, dalle 14 alle 22, le porte saranno aperte a tutti gli adulti. Uno schema, quest'ultimo, che verrà adottato anche per il Covid Point di Dosson di Casier, fino a questo momento riservato agli screening scolastici.

LE NUOVE MISURE
Le nuove misure dovrebbero essere annunciate già nelle prossime ore. Il primo gennaio, intanto, resteranno attivi 3 centri tamponi: l'ex dogana di Treviso, l'ex Velo di Altivole e la Zoppas Arena di Conegliano (tutti dalle 14 alle 17). A fronte dell'enorme mole di richieste, poi, sono già stati allungati gli orari di apertura che erano stati previsti per il 2 gennaio. Sono queste le mosse messe in conto dall'Usl per provare a ridurre le attese, fermo restando che può accedere ai Covid Point solo chi ha l'impegnativa del medico o la mail di invito del servizio Igiene e sanità pubblica. Ieri, 29 dicembre, il centro tamponi di Treviso ha vissuto una nuova giornata di passione: la fila di auto davanti all'ex dogana è arrivata fino alla rotatoria della tangenziale. Di conseguenza i cittadini sono stati ancora una volta costretti ad aspettare diverse ore per riuscire a sottoporsi al test. «Stiamo gestendo la fine dell'isolamento per 12mila studenti. Ai quali si stanno aggiungendo oltre 1.500 nuovi positivi al giorno. Ieri, inoltre, il centro tamponi di Treviso ha dovuto fare i conti con un problema informatico che ha causato un'ora di ritardo -spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl- contiamo di smaltire i 12mila studenti da controllare entro il 6 gennaio. In questo modo potremo ripartire dal giorno seguente avendo azzerato gli screening scolastici». L'azienda sanitaria si è confrontata anche con la polizia locale di Treviso per risolvere il nodo dell'ex dogana. Oltre alle tre ore extra, l'idea di creare una fascia oraria dedicata a bambini e ragazzi nasce proprio con l'obiettivo di chiudere i monitoraggi negli ambiti delle scuole il più rapidamente possibile. Oggi l'Usl esegue oltre 11.300 tamponi al giorno in tutta la provincia. Difficile fare di più. Se si sommano quelli eseguiti dalle farmacie, si arriva a un totale tra i 13mila e i 14mila test al giorno nella Marca.

POLEMICHE E STRATEGIE


E da qui ora potrebbe arrivare un nuovo aiuto. I sindacati stanno predisponendo una lettera per chiedere al ministero di poter eseguire i tamponi in farmacia anche alle persone con sintomi simil-influenzali. Al momento non si può, al netto del fatto che qualche medico di famiglia invia già i propri assistiti in farmacia. «Testare in farmacia anche i sintomatici? È uno scenario possibile -apre Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieunite- ci siamo già confrontati tra organizzazioni sindacali e siamo pronti a presentare una proposta per un allargamento in questo senso. Ma è necessario rivedere il protocollo sottoscritto con il commissario Figliuolo». Il governatore Luca Zaia aveva già avanzato la stessa proposta a livello nazionale. Adesso tocca alle farmacie. Per l'Usl sarebbe l'ideale. Nel primo pomeriggio di ieri, inoltre, c'è stato un confronto tra Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità, e i rappresentanti delle farmacie. L'ipotesi di fare tamponi in farmacia anche di domenica resta formalmente in piedi. In realtà, però, le cose sono complicate. «Non diciamo di no a priori -specifica Muschietti- ma a livello pratico è difficile gestire i tamponi in turni festivi, chiedendo al personale di fare gli straordinari». In tutto ciò i medici di famiglia non hanno gradito troppo il richiamo a timbrare prescrizioni appropriate per i tamponi. «Dubitare della nostra professionalità è a dir poco vergognoso -mette in chiaro Bruno Di Daniel, segretario dello Snami di Treviso, il sindacato autonomo del medici- sono le norme che prevedono che chi ha sintomi venga inviato a fare un tampone. Come si può immaginare che qualcuno scelga di contattare il proprio medico e di farsi poi diverse ore di attesa davanti ai Covid Point solo in vista di una cena o di un veglione? Qui non è una questione di furbetti. È una questione di regole. Se si vuole, si cambino».
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino