Altre due persone ricoverate per Covid, una ha fatto la doppia dose di vaccino

Tamponi per il Covid fatti come prevenzione al virus
ROVIGO - Il numero di nuovi contagi è stato inferiore alla media della scorsa settimana, perché i casi accertati sono stati “appena” 5 a fronte dei...

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ROVIGO - Il numero di nuovi contagi è stato inferiore alla media della scorsa settimana, perché i casi accertati sono stati “appena” 5 a fronte dei 59 che sono emersi da lunedì a domenica scorsi. Purtroppo il dato di gran lunga meno rassicurante di tutti riguarda la voce ricoveri. Due, infatti, le persone che sono state ospedalizzate, facendo risalire a 5 il totale dei pazienti Covid nelle strutture polesane. Un numero che riporta alla prima metà di giugno. A far sorgere qualche preoccupazione, tuttavia, è la velocità del peggioramento del quadro. Fino a dieci giorni fa i ricoverati erano due e i polesani in quel momento positivi erano 33. Ieri, con i ricoveri risaliti a 5, le persone con positività in corso hanno raggiunto quota 97, avvicinandosi a quella “quota 100” così difficoltosamente superata in discesa lo scorso 17 giugno, che lo scorso anno, nella ripresa epidemica di quella che si sarebbe poi configurata come la terribile seconda ondata, era stata superata il 10 settembre.

OSPEDALIZZAZIONI

Il virus, rispetto alla scorsa estate, sembra aver ripreso a circolare con un evidente anticipo, anche a causa di quella che si sta confermando essere la maggiore trasmissibilità della cosiddetta “variante Delta”, o “indiana”, ormai prevalente. Al di là del numero delle positività, tuttavia, sono i ricoveri a gettare ombre sul quadro attuale. In questo momento tre sono i pazienti in Area Medica e semintensiva pneumologica Covid al San Luca di Trecenta, uno è invece in Malattie infettive all’ospedale di Rovigo e uno in Rianimazione, sempre a Rovigo. Dei nuovi pazienti, uno risulterebbe non vaccinato e l’altro vaccinato con doppia dose. Quest’ultimo non avrebbe in realtà un quadro clinico preoccupante, ma trattandosi di una persona anziana, il ricovero sembra essere stato per una forma di precauzione in ragione della sua età avanzata.

Anche in mancanza di prova contraria, sembra confermarsi giorno dopo giorno come la vaccinazione, seppur non in grado di scongiurare con alta percentuale il contagio, sia in grado di fornire una protezione dalle forme con sintomatologia più grave. Anche per questo, da parte dell’Ulss Polesana come da tutta la comunità scientifica, viene ribadita a ogni occasione l’importanza di vaccinarsi, come unica arma disponibile al momento, insieme a comportamenti corretti e prudenti, per combattere il diffondersi del virus e le sue conseguenze più pesanti.

VACCINI

Le prenotazioni delle ultime ore, intanto, fanno salire la stima dei polesani vaccinati all’otto settembre, sulla base degli appuntamenti in calendario, al 70,8%, mentre domenica la percentuale dei polesani che hanno già ricevuto almeno una dose è arrivata al 62,8% e di quanti hanno completato il ciclo di immunizzazione, con doppia dose o vaccino monodose, al 52,7%. Sul fronte delle vaccinazioni, brillano anche le farmacie. Tra le province venete con il maggior numero di somministrazioni in farmacia, infatti, se al primo posto si trova Venezia con 1.922 somministrazioni e al secondo Padova con 1.204, sul terzo gradino del podio, nonostante una popolazione meno numerosa, si trova proprio Rovigo con 617. Secondo i dati diffusi da Federfarma Veneto, relativi alle fasce di utenza, il 59,3% di chi ha scelto di vaccinarsi in farmacia ha tra i 20 e i 39 anni: 1.307 dosi sono state somministrate ai ventenni, 1.494 ai trentenni, seguono i quarantenni che rappresentano il 16,8% del totale con 794 dosi, poi i cinquantenni con 615 dosi pari al 13%.
 

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Il Gazzettino