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PADOVA - Due notizie, entrambe negative. La prima è che all'ospedale di via Giustiniani sono ricoverati cinque ragazzi - ventenni e trentenni - tutti colpiti dal Coronavirus e tutti non vaccinati. La seconda è che i numeri dei contagi non lasciano affatto tranquilli e sono simili a quelli dello scorso ottobre: per questo motivo l'Azienda ospedaliera di Padova ha deciso di farsi trovare pronta attivando una nuova Terapia semi-intensiva.
Dal punto-stampa settimanale del direttore generale Giuseppe Dal Ben non emerge affatto uno scenario rassicurante. E, per quel che riguarda i casi gravi, i numeri dicono che si sta delineando sempre più quella «pandemia dei non vaccinati» prevista da molti medici padovani.
I NUMERI
Prendiamo in esame l'ultima settimana. In tutto il Veneto le persone contagiate sono oltre 12mila, 258 in più rispetto alla settimana precedente. L'aumento è dovuto soprattutto alla situazione padovana, dove il virus corre più che nelle altre province: qui i positivi totali sono 57 in più rispetto a sette giorni fa. Nella giornata di ieri sono stati registrati 147 nuovi casi. «E per fine settembre è previsto ulteriore aumento dei casi - avverte Dal Ben - Si ipotizzano 15 contagiati in tutto il Veneto. Non sarebbe un bel dato».
Intanto in farmacia, negli ospedali e negli ambulatori si procede con tamponi a raffica.
I PAZIENTI
Nel mese di agosto all'ospedale di Padova sono state prese in cura mediamente 23 persone ogni giorno. Oggi risultano ricoverate complessivamente 29 persone (più altre 20 nel resto della provincia).
Per quel che riguarda Padova, 19 sono al reparto di Malattie infettive, poi troviamo un bambino in Pediatria e una donna in Ostetricia-Ginecologia (è una madre sotto i 40 anni che ha da poco partorito, il bambino è risultato negativo al tampone). Otto sono invece in Terapia intensiva.
Su 29 pazienti ricoverati, i non vaccinati sono 23. Le sei persone vaccinate (alcune già con doppia dose, altre solo con la prima) sono tutte di età avanzata o comunque colpite da un quadro di salute già molto precario. Nell'area non critica l'età media è di 56 anni e tra i ricoverati troviamo anche cinque giovani di 24, 27, 29, 30 e 32 anni. In Terapia intensiva invece l'età media è di 58 anni e la più giovane è una paziente di 36 anni.
I REPARTI
Per far fronte a tutto ciò, ecco il piano dell'Azienda. «Abbiamo riattivato quattro posti letto di Terapia semi-intensiva all'interno delle Malattie Infettive - annuncia Dal Ben - Saranno gestiti dal professor Vianello. Per ora la situazione è sotto controllo ma dobbiamo farci trovare pronti nel caso servisse affrontare scenari più impegnativi».
Intanto procedono anche le terapie monoclonali: questa settimana sono stati presi in cura 12 nuovi pazienti.
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Il Gazzettino