La vedova del preside Davide Frisoli: «Lo Stato si ricordi degli orfani da Covid, vittime due volte»

Un reparto di terapia intensiva per i malati più gravi di covid-19
MESTRE - «Mio figlio a scuola non è solo, ha altri due compagni con genitori morti per Covid. Perché non si senta solo in questo Stato ho pensato ad una...

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MESTRE - «Mio figlio a scuola non è solo, ha altri due compagni con genitori morti per Covid. Perché non si senta solo in questo Stato ho pensato ad una legge». Alessandra Visentin, docente di liceo a Mogliano, è la vedova di Davide Frisoli, preside dei licei Bruno e Franchetti di Mestre e del Benedetti-Tommaseo di Venezia scomparso il 9 aprile dell’anno scorso, a 59 anni, per Covid. Il senatore veneziano del Pd, Andrea Ferrazzi ha fatto sua l’istanza e ha preparato una proposta di legge che ha depositato assieme ad altri diciotto colleghi.


«Ho cominciato a pensare che valesse la pena dare un segno di riconoscimento a questi ragazzi e bambini vittime due volte del Covid, la prima per la perdita di un genitore, la seconda per le restrizioni e per l’impossibilità di frequentare la scuola - spiega Alessandra che ha due figli, uno di 15 e una di 12 anni -. E poi c’è anche l’esigenza di assicurare un po’ di giustizia a queste storie, perché si dà spazio alla generazione degli anziani, che è stata molto colpita, ma si dimenticano altre vicende che temo siano molto più significative di quel che si immagini. Io insegno in un liceo e mi rendo conto delle difficoltà enormi che hanno gli studenti in quest’anno di pandemia».


La considerazione che hanno condiviso la mamma, vedova e docente Alessandra Visentin e il senatore Andrea Ferrazzi è che c’è una gran voglia, più che comprensibile, di ripartire ma che debba essere altrettanto importante costruire una memoria che passi anche attraverso la protezione di ragazzi che hanno avuto vicende così sfortunate. «Va bene piantare un bosco in ricordo di Davide ma credo che sia indispensabile anche un segno tangibile. E, non ultimo, è un modo per raccogliere l’eredità di Davide che ha sempre lavorato nelle istituzioni credendoci fortemente e credendo nel futuro. Ritengo che, per questo Paese, pensare una misura di questo tipo sia importante proprio per affrontare nel migliore dei modi il futuro, che non può essere tale senza la memoria di quello e di chi è stato».
Non a caso, dunque, Ferrazzi spiega di aver deciso di preparare questa proposta lavorando con «Alessandra che, assieme ai due figli adolescenti, si è trovata sola. Una solitudine improvvisa, resa ancora più dura dal fatto di non aver avuto nemmeno la possibilità di accompagnare Davide, che non hanno più visto da quando è stato portato d’urgenza in ospedale. In quest’anno drammatico, sono state migliaia le famiglie che si sono trovate in tale situazione di dolore e solitudine. Non vanno lasciate sole, e il Disegno di legge serve a garantire borse di studio, sostegno per l’orientamento scolastico, la formazione, l’inserimento lavorativo e l’assistenza psicologica». La legge, se verrà approvata, stanzia 25 milioni di euro l’anno a partire dal 2021 «ed è un segnale di solidarietà e di sostegno, per proteggerli, per accompagnarli e per comunicare in modo tangibile che il nostro Paese non vuole e non può dimenticare il terribile tributo di vite che sta pagando alla pandemia prendendosi cura delle giovani generazioni, quindi del nostro futuro, investendo su di esso. Aiutando i bambini e ragazzi orfani delle vittime del Covid-19, potremmo aiutare anche il nostro Paese che si appresta a costruire un futuro nuovo nel quale siamo tutti chiamati con decisione a un cambio radicale di paradigma».


Ferrazzi e i diciotto colleghi di palazzo Madama citano i dati del quinto rapporto Istat in base ai quali tra febbraio e il 31 dicembre 2020 il Sistema di Sorveglianza Nazionale integrata Covid-19 dell’ISS ha registrato 75.891 decessi, e nel 2020 il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 morti ossia 100.526 in più rispetto alla media 2015-2019: «Ad oggi ci sono più di 104.000 vittime, numero purtroppo destinato inesorabilmente ad aumentare, e molte di queste persone avevano figli ancora minorenni - affermano il senatore e Alessandra Visentin -. Sono numerosi gli studi che documentano quanto la generazione degli adolescenti sia stata e sarà segnata dalla pandemia in termini formativi, psicologici, relazionali, ma i bambini e i ragazzi che hanno subito la perdita di un genitore pagheranno un costo certamente più caro».
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Il Gazzettino