Non vuole vaccinarsi contro il Covid un'altra operatrice verso la sospensione

Non vuole vaccinarsi contro il Covid un'altra operatrice verso la sospensione
TREVISO - C'è un'altra operatrice destinata alla sospensione perché non ha voluto vaccinarsi contro il coronavirus, senza un valido motivo. Si tratta di una...

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TREVISO - C'è un'altra operatrice destinata alla sospensione perché non ha voluto vaccinarsi contro il coronavirus, senza un valido motivo. Si tratta di una lavoratrice dell'Israa di Treviso. Adesso è solo una questione di tempi burocratici. Dopo le lettere inviate dall'Usl a mille operatori della sanità che non si sono ancora sottoposti alla prima iniezione del vaccino, il medico competente dell'azienda sanitaria ha iniziato a convocare i diretti interessati per chiedere loro conto della motivazione. Nel dettaglio, sono già stati chiamati tre dipendenti dell'Israa. In due casi sono stati riscontrati validi motivi che hanno portato al rinvio dell'iniezione. Nell'ultimo caso, invece, è emerso solo il rifiuto. Ora l'Usl segnalerà al datore di lavoro le persone che non si sono vaccinate senza una valida ragione. E a quel punto l'Israa, ammesso che non individui una mansione diversa dall'assistenza, procederà con la sospensione della lavoratrice in base al decreto sull'obbligatorietà della vaccinazione anti-Covid per il personale sanitario a contatto con gli anziani e i soggetti fragili.


IL PRIMO PROVVEDIMENTO
La nuova segnalazione arriva dopo il primo caso di sospensione registrato nella Marca che riguarda un'operatrice no-vax della casa di riposo Villa Belvedere di Crocetta. In seguito al botta e risposta tra il medico competente della struttura e lo Spisal, nei giorni scorsi lo stesso dottore ha riformulato il giudizio di non idoneità della oss che non ha voluto vaccinarsi. Anzi, nello specifico si parla di idoneità con prescrizioni. Quali? «È obbligatorio effettuare la vaccinazione per il Covid-19 come da decreto legge è stato messo nero su bianco e presentare la certificazione attestante valido titolo anticorpale». Una presa di posizione stavolta condivisa appieno anche dallo Spisal: «Si prende atto della rivalutazione e della corretta formulazione del giudizio di idoneità alla mansione». Entro la fine della settimana verranno valutati tutti gli operatori della sanità che non si sono vaccinati. «Hanno 5 giorni di tempo per evidenziare un motivo valido oppure per prenotare la vaccinazione spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl se non ci sarà, scatteranno le sospensioni». Almeno fino al 31 dicembre. Con i relativi tagli degli stipendi. In tutto ciò, oltre 500 persone impegnate in compiti sanitari hanno già fissato l'appuntamento per il vaccino. Compresi alcuni dei 154 medici, tra i quali 44 tra dottori di base e pediatri.


LA TERZA ONDATA


Nel frattempo l'epidemia continua a rallentare la propria corsa. Oggi lo si vede anche negli ospedali. «Siamo tornati sotto quota 100 ricoveri di pazienti Covid positivi. Compresi 15 in Terapia intensiva conclude Benazzi siamo al minimo storico. Questo adesso ci consentirà di iniziare a recuperare 8mila interventi chirurgici non urgenti, tra piccoli e grandi, che erano rimasti in sospeso nel momento peggiore dell'epidemia».
M.Fav Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino