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PADOVA Bar e ristoranti chiusi dalle 18: le strade si svuotano, è vero, ma i ladri approfittano del deserto che si crea in città e nei paesi accanendosi sui negozi. Raffica di furti e tentate effrazioni l'altra notte in zona Forcellini e limitrofe, già colpita qualche giorno fa. Una recrudescenza, come affermano i commercianti, forse facilitata dal fatto che alle 18, per la chiusura delle attività causa Covid, la città si svuota. Ha fruttato circa 3000 euro di merce trafugata, 50 euro di fondo cassa, e la telecamera di sorveglianza, a cui si aggiungono i danni della finestra divelta per entrare, il colpo messo a segno giovedì sera ai danni del negozio di abbigliamento Gi.Effe di via Forcellini 132.
«Sono entrati rompendo una finestra del locale, si sono portati via scarpe, giubbetti e altri capi di abbigliamento. Poi hanno forzato la cassa e preso i 50 euro di fondo - racconta Francesco Nicoletto contitolare di Gi.Effe - Hanno fatto con calma visto che c'era pure da mangiare: infatti avevamo dimenticato in negozio dei contenitori con il resto del pranzo che volevamo portare a casa. Hanno divorato tutto e prima di andarsene hanno preso anche la telecamera di sorveglianza installata sopra la cassa, che certamente li aveva filmati».
È amareggiato Nicoletto. «Abbiamo faticato a sopravvivere dopo il primo lockdown, viviamo nella paura di una nuova chiusura e ora anche i furti - commenta - Il coprifuoco che rende quasi deserte le strade dopo le 18 favorisce i ladri.
Un tentativo di furto, poi, al negozio di biciclette del vicino piazzale Pontecorvo: sull'ingresso segni di effrazione ma i malviventi in questo non sono riusciti ad entrare. Situazione analoga a Piove di Sacco. Il ristorante chiuso come disposto dal Governo, i ladri all'interno dell'esercizio commerciale a rubare.
È accaduto l'altra sera alle 20.15. L'assalto è stato ripreso dalle telecamere del locale che hanno immortalato tre malviventi mentre entravano nel ristorante Ca' del Lago di via Brentella. «Mi stavano pedinando - ha raccontato ieri il responsabile Andrea Franceschi - Giovedì ho chiuso alle 18 come da disposizioni. Poi sono rimasto due ore all'interno della mia attività per sbrigare alcune mansioni. Alle 20 ho chiuso i cancelli per andare a casa». I ladri sarebbero entrati in azione circa quindici minuti dopo. Hanno sfondato un cancello del valore di seimila euro. Poi è scattato l'allarme ma «hanno fatto in tempo a sradicare il registratore di cassa e a fuggire - ha proseguito il titolare - Hanno rubato 320 euro custoditi all'interno, abbandonando la cassa in giardino. Se non fosse scattato l'allarme avrebbero potuto fare razzia di bottiglie di vino di valore e il danno sarebbe stato ancora più grave».
Andrea Franceschi riflette sul futuro: «Ci tolgono la possibilità di lavorare, ma i ladri fanno quello che vogliono. Mi auguro che episodi di questa gravità non debbano più capitare. I ristoratori sono tra i più penalizzati dalle ultime restrizioni».
I carabinieri hanno avviato le indagini, effettuando un sopralluogo sul posto. «Ho piena fiducia nelle forze dell'ordine - ha concluso Franceschi - ma se le attività chiudono, la malavita avrà sempre maggiore terreno fertile per muoversi e noi commercianti finiremo in ginocchio».
Cesare Arcolini
Luisa Morbiato
Il Gazzettino