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BRUGINE - Al Grest parrocchiale risultano positive due ragazzine e in 40 finiscono in isolamento due giorni prima dell'avvio della scuola, qualche protesta, ma dalla collaborazione Comune e scuola viene trovata la soluzione. Partenza col botto a Brugine, dove un nutrito gruppo di studenti di elementari e medie non ha potuto fare ritorno a scuola perché qualche giorno prima, durante lo svolgimento del Grest, due partecipanti non si sono sentite bene e una volta misurata le temperatura sono risultate essere febbricitanti: il tampone in tutti e due i casi risultava essere positivo. E' scattata subito la procedura prevista: tampone rapido a tutti i bambini che hanno preso parte alle attività parrocchiali, dai quali non è evidenziato nessun positivo. Tuttavia i ragazzi devono restare in isolamento fiduciario per un certo numero di giorni e di conseguenze non sono rientrati a scuola, creando anche qualche malumore tra i congiunti degli studenti.
IL SINDACO
Del fatto è stato ovviamente informato il sindaco Michele Giraldo, che si è attivato con celerità: «Siamo in stretto contatto con la dirigenza scolastica di Codevigo, che ha la competenza su Brugine e con gli uffici preposti dell' Ulss 6 Euganea.
LE POLEMICHE
In paese però non è mancata qualche polemica su quanto è avvenuto: in particolare sui controlli che sarebbero dovuto essere più attenti da parte degli organizzatori del Grest, ma anche sul fatto che le due bambine risultate positive al Coronavirus pur portando cognomi diversi, sono appartenenti allo stesso nucleo familiare: «Per questo avrebbero potuto considerare una unica positività, riducendo così il numero dei ragazzi che devono stare in quarantena», dice una cittadina di Brugine. Il Grest parrocchiale, per evitare il più possibile i contatti tra i ragazzi ha diviso i partecipanti nelle cosiddette bolle, cioè gruppetti limitati che svolgono le attività, ciascuno con i medesimi animatori. La cosiddetta variante Delta, è peraltro molto contagiosa e quindi si insinua con maggior facilità, soprattutto tra coloro che non sono vaccinati. Il primo cittadino di Brugine, taglia corto: «Purtroppo sono eventi che possono succedere, noi siamo impegnati e in prima linea affinché i disagi per gli studenti e le famiglie siano i più limitati possibile e per questo ci siamo subito messi in movimento per trovare delle alternative, posto che la quarantena va fatta. Ormai le scuole sono ben attrezzate e con l'aiuto dell'ente locale siamo in grado di garantire la dad per il tempo necessario, con la speranza che studenti e insegnanti possano tornare quanto prima in presenza, dopo aver verificato che il virus non si sia ulteriormente propagato».
Il Gazzettino