Covid in Fvg, la regione in pole position per la zona gialla: ecco quando scatterà e cosa si potrà fare

Pordenone in zona gialla
Ristoranti e bar aperti anche di sera, solo all’aperto. Spettacoli di nuovo consentiti, sempre negli spazi esterni e sempre con il contingentamento delle presenze. Via...

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Ristoranti e bar aperti anche di sera, solo all’aperto. Spettacoli di nuovo consentiti, sempre negli spazi esterni e sempre con il contingentamento delle presenze. Via libera anche ai cinema e ai teatri, soprattutto e ancora una volta all’aperto, ove possibile. Spostamenti liberi su tutto il territorio regionale. E le scuole, che potrebbero tornare al 100 per cento in presenza. Tutto questo attende il Friuli Venezia Giulia da lunedì 26 aprile. Sì, perché la regione è il pole position per la riapertura annunciata ieri dal governo Draghi. 


I NUMERI
Ieri l’Istituto superiore di sanità e la cabina di regia hanno completato il monitoraggio. Il Friuli Venezia Giulia è stato classificato a rischio moderato, senza l’aggiunta della probabilità di progressione verso il rischio alto. Non solo. Se si esclude la Provincia autonoma di Trento, il Fvg ha l’indice Rt (questa settimana è a 0,72) più basso d’Italia se si considerano solo le regioni propriamente dette. La prossima settimana rimarrà la zona arancione, dal momento che la novità sarà effettiva solo dai sette giorni successivi. Ma il risultato per il 26 appare scontato. Il Fvg presenta dati da zona gialla ormai da più di dieci giorni e il trend segnala anche una costante diminuzione dei ricoveri negli ospedali. È assolutamente probabile, quindi, che il monitoraggio-chiave, cioè quello di venerdì prossimo, possa portare alla firma dell’ordinanza da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza, e al passaggio in zona gialla da lunedì 26 aprile. 
SODDISFAZIONE
È stato in primis il presidente del Fvg, ora presidente anche della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a unire gli altri governatori e a spingere affinché i protocolli per la riapertura delle attività potessero accelerare il processo di rinascita del Paese. «La notizia che dal 26 aprile i ristoranti potranno riaprire a pranzo e a cena, sia pure per i soli tavoli all’aperto, è molto positiva. Siamo grati al Governo per aver accolto alcune nostre proposte contenuti nelle linee guida», ha detto ieri commentando la conferenza stampa del premier. Nei prossimi giorni - prosegue ancora Fedriga - elaboreremo ulteriori proposte per altri settori in un’ottica di collaborazione Governo-Regioni e in un quadro di massima sicurezza e di rispetto dei necessari protocolli di prevenzione. Le misure che sono divieti assoluti non stanno funzionando - aveva detto in mattinata Fedriga -. Per tutelare la salute dobbiamo mettere in campo delle misure che siano percepite dai cittadini come giuste e quindi condivisibili. Le istituzioni devono essere allineate con i cittadini e cittadini viceversa con le istituzioni, dobbiamo coinvolgere i cittadini altrimenti le misure saranno un fallimento». 
LE REGOLE

La zona gialla che scatterebbe dal 26 di aprile prevederebbe un netto cambiamento rispetto alla situazione attuale. Riaprirebbero bar e ristoranti, anche di sera, ma solamente all’esterno. Resterebbe il coprifuoco alle 22, ma si ritornerebbe a scuola al 100 per cento in ogni ordine e grado. Riaprirebbero i musei, ma anche i cinema e i teatri, anche se in modo privilegiato all’aperto. Gli spostamenti tornerebbero consentiti in tutto il territorio regionale senza bisogno di esibire un’autocertificazione alle forze dell’ordine. I giorni cruciali saranno i prossimi, cioè quelli che andranno a comporre il prossimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità. Ma la strada è ormai tracciata. 

 

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Il Gazzettino