Covid, in Fvg arriva il picco dei ricoveri e può portare la zona arancione: ecco cosa cambierebbe per i no-vax

Una Terapia intensiva
È arrivato l’effetto dei 600 e più contagi al giorno sugli ospedali del Friuli Venezia Giulia. E la regione, che si avvicina al picco dei contagi...

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È arrivato l’effetto dei 600 e più contagi al giorno sugli ospedali del Friuli Venezia Giulia. E la regione, che si avvicina al picco dei contagi (nell’ultima settimana i casi sono cresciuti ancora, ma in maniera ancora meno evidente rispetto a quanto accaduto nei periodi di riferimento precedenti) ora teme che lo scivolamento in arancione in un lasso di tempo non così lungo. Cioè nell’arco di due settimane. Dieci giorni, dati alla mano, con le misure (per i non vaccinati, è bene ricordarlo) che scatterebbero però solo dal lunedì successivo. 


I NUMERI


In una sola settimana, cioè fino alla rilevazione di ieri pomeriggio, gli ospedali del Friuli Venezia Giulia hanno accumulato 68 ricoveri in più nei reparti di Medicina Covid, che sono quelli dedicati ai malati meno gravi ma che necessitano comunque di cure specialistiche. Nel corso della quarta ondata, cioè quella ancora in atto, non si era mai verificato un aumento del genere. È il segnale che ci si sta avvicinando ai due picchi: il primo, quello dei contagi, è davvero prossimo; il secondo, quello dei malati, seguirà di circa sette-dieci giorni. È ormai uno schema pandemico consolidato. L’impatto è maggiore nelle Medicine, mentre nelle Terapie intensive la situazione si presenta leggermente più stabile, con oscillazioni quotidiane e non delle vere e proprie impennate. 
Tornando alle Aree mediche degli ospedali, ora il livello di occupazione è arrivato a lambire quota 23 per cento rispetto alla disponibilità totale, che ammonta a 1.227 letti totali in tutto il Friuli Venezia Giulia. Per la precisione, si è arrivati ieri al 22,8 per cento, con 291 persone ricoverate per Covid in condizioni non così gravi da richiedere il trasferimento nei reparti di Rianimazione. 


LE SOGLIE


Per passare dalla zona gialla alla zona arancione è necessario il superamento di tre limiti, che devono essere sforati contemporaneamente: l’incidenza dei contagi oltre quota 150 su 100mila abitanti sui sette giorni, l’occupazione delle Terapie intensive oltre il 15 per cento e quella delle Medicine Covid oltre il 30 per cento. È tutto ancora in ballo, in Friuli Venezia Giulia, ma la corsa dei ricoveri sembra puntare proprio in quella direzione. La quota da non oltrepassare è quella di 383 malati nelle Aree mediche, pari al 30 per cento dei posti letto disponibili. L’incidenza, invece, è superiore addirittura ai 300 casi sui 100mila abitanti. Ed è molto difficile che il contagio cali così tanto nei prossimi dieci giorni al punto da scendere al di sotto dei 150 casi. 
Quanto alle Terapie intensive, al momento i malati gravi sono 25, per un tasso di occupazione del 14,3 per cento, quindi molto vicino al limite del 15 per cento. Per oltrepassare la soglia delle Medicine Covid, invece, mancano meno di 100 malati. E il picco dei ricoveri non è ancora arrivato. Ecco perché, con il ritmo attuale, in dieci giorni potrebbe essere superata anche la terza soglia, e a quel punto ci si dovrebbe aggrappare alla speranza di veder diminuire il dato delle Rianimazioni. 


COSA CAMBIEREBBE


Ma come funziona, nei fatti, la “nuova” zona arancione? In realtà la stretta sarebbe solamente ai danni dei no-vax, che potrebbero non avere più il permesso di lasciare il proprio comune di residenza, oltre a non poter frequentare bar e ristoranti (ma non solo) come in zona gialla. In poche parole, le attività economiche resterebbero comunque aperte, ma solo per vaccinati e guariti. 

 

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Il Gazzettino