Covid in Fvg, viaggi all'estero con il tampone negativo: ecco i costi dei test

Tamponi in aeroporto
Viaggiare, la voglia è tornata a tutti. E in Italia si può già, senza dover sottostare a regole che limitano la libera circolazione. Solo in Sardegna, per...

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Viaggiare, la voglia è tornata a tutti. E in Italia si può già, senza dover sottostare a regole che limitano la libera circolazione. Solo in Sardegna, per effetto dell’ordinanza rinnovata dal presidente Solinas, è ancora necessario essere vaccinati, guariti o presentare l’esito negativo di un tampone, anche rapido. Per il resto è liberi tutti. Ma all’estero? Per i cittadini del Friuli Venezia Giulia, in attesa del green pass europeo che scatterà a partire dal primo luglio, è ancora una giungla di norme, che avviluppa anche chi è già vaccinato. Ecco che allora negli studi medici privati e nelle farmacie in questi giorni si registra un boom di richieste per ottenere un tampone, passaporto necessario per poter raggiungere molti Paesi dell’Unione europea. 


IL QUADRO


Vacanza in Spagna? Serve il tampone. Nemmeno rapido, ma molecolare. Fino al 9 giugno sarà lo stesso anche in Francia. Da quella data, invece, i vaccinati potranno entrare liberamente. In Austria, oggi, per i friulani che non vivono in aree di confine e non sono vaccinati, è necessario il tampone. Via libera invece a chi è protetto. Lo stesso concetto vale in Slovenia e Croazia. La Germania, infine, da domani rimuoverà l’Italia dalle aree a rischio e quindi non ci saranno limiti alla circolazione. Ma la selva di norme c’è ancora. Ce n’è una, in particolare, che i vaccinati ritengono alquanto fastidiosa: al rientro in Italia attualmente serve ancora un tampone negativo effettuato fino a 72 prima dell’arrivo. Anche per chi ha la seconda dose dell’antidoto. Una norma destinata a cambiare, ma per ora ancora in piedi. Ecco perché è scattato l’assalto ai test privati: prima di un viaggio in molti Paesi dell’Ue, infatti, è ancora necessario esibire il tampone negativo. 


LE CONSEGUENZE


I controlli, com’è naturale, sono molto più serrati per chi viaggia in aereo. Il collo di bottiglia dell’aeroporto rende più semplice monitorare i requisiti di ogni passeggero prima dell’imbarco. Su strada, invece, è più un terno al lotto. Ma la regola c’è anche lì. La conseguenza più diretta di questa selva di norme, però, è tutta nel portafoglio del viaggiatore. Si tratta infatti di un vero e proprio “caro vacanze”, dal momento che tra il tampone alla partenza e il test necessario per rientrare correttamente in Italia evitando così l’obbligo delle quarantena si finisce spesso per spendere più del biglietto aereo. I voli, oggi, sono il più delle volte scontati. Capita di trovare un aereo per la Spagna a meno di venti euro, basta sapersi destreggiare. Ma tra test di partenza e di arrivo il conto può salire anche oltre i duecento euro. Una bella botta. 


LA MAPPA


Quanto costano, oggi, i tamponi privati? Dipende. Sia dall’offerente che dal tipo di test. Se la Nazione di destinazione richiede comunque un tampone molecolare, le cose si mettono male. Si va dagli 85 ai 210 euro. Il prezzo più alto è applicato ai test il cui risultato (estremamente attendibile) viene consegnato nelle mani del richiedente due ore dopo l’effettuazione dell’esame. Se si paga meno, invece, l’esito è comunicato il giorno dopo. Per i test rapidi, invece, le cose cambiano, anche se i costi non sono del tutto insignificanti: in regione si va dai 40 ai 65 euro per il test di ultima generazione, più attendibile e sicuro. Calcolando che successivamente si deve fare un secondo esame per tornare in Italia, la vacanza rischia di costare almeno 100 euro in più, quando va bene. 

 

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Il Gazzettino