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Monta la protesta, contro la protesta. Le manifestazioni di piazza contro il green pass e il vaccino che hanno segnato il sabato pomeriggio sia a Udine che a Pordenone hanno lasciato il segno. In migliaia (contando le presenze complessive tra le due città), senza mascherina né distanziamento, ma soprattutto senza l’autorizzazione delle rispettive Questure. Al di là delle motivazioni alla base delle proteste, è stato il metodo a unire tutte le forze politiche in un unico coro di condanna.
LE REAZIONI
In prima linea, i sindaci dei due capoluoghi, Alessandro Ciriani e Pietro Fontanini. «In piazza XX Settembre - ha detto Ciriani, primo cittadino di Pordenone - riecheggiava la parola “libertà”. Ma a me ha ricordato l’anarchia. Sono deluso e infastidito: per organizzare un maxischermo siamo stati costretti a sottostare a un mare di norme, così come accade per ogni comizio elettorale. I manifestanti, senza autorizzazione, si sono potuti assembrare liberamente. Non c’è stato alcun rispetto».
IN REGIONE
L’opinione del presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, era già stata resa nota sabato. «Smentisco tutte le fake news che stanno girando in questo periodo. Io sono molto arrabbiato per chi le manda», aveva tagliato corto. L’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, è invece in contatto con le Prefetture di Pordenone, Udine e Trieste: «Verificherò la legittimità dei sit-in nelle piazze», ha promesso. L’assessore alla Salute Riccardi, invece, ha spiegato di voler «parlare con i numeri della vaccinazione». È intervenuto anche il consigliere del M5s, Mauro Capozzella: «Le discoteche sono ancora chiuse - ha fatto notare - e in più piazze sono possibili delle simili densità? Erano del tutto simili a delle gigantesche sale da ballo, ma senza il green pass. Si è trattato di una totale mancanza di rispetto e spero che le autorità possano presto prendere provvedimenti. Rischiamo un danno totale alla comunità tutta». Così Shaurli (Pd): «Misure di sicurezza non rispettate, fatti molto gravi».
GLI STRASCICHI
Le manifestazioni di sabato pomeriggio contro il green pass e le vaccinazioni sono nate in seguito a un tam tam corso sui social network. Le forze dell’ordine stanno cercando di individuare eventuali organizzatori o promotori delle iniziative di Udine e Pordenone, che se intercettati rischierebbero una denuncia per aver orchestrato e messo in pratica manifestazioni non autorizzate. Al momento, però, la ricerca è infruttuosa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino