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Un triste primato, mai raggiunto fino ad ora. E la speranza nello strumento - il Green pass allargato anche al mondo del lavoro - che in Friuli Venezia Giulia più che in altri territori avrà un effetto decisivo. La regione, infatti, è definitivamente precipitata in fondo alla classifica delle vaccinazioni in alcune categorie particolarmente a rischio se si parla della possibilità di sviluppare i sintomi gravi del Covid, come ad esempio i cinquantenni e i sessantenni.
LA CLASSIFICA
Sino a pochi giorni fa, il Friuli Venezia Giulia era sì tra le regioni peggiori d’Italia per adesione in alcune particolari fasce d’età, ma ora arriva il primato meno ambìto. È stata superata anche la Sicilia, ritenuta una delle regioni più no-vax di tutta Italia e anche per questo motivo scivolata in zona gialla da alcune settimane a causa dell’alto tasso di ricoveri rispetto ad altri territori. Nel dettaglio, le fasce d’età che preoccupano di più sono quelle tra i 60 e i 69 anni e tra i 50 e i 59 anni. Secondo i dati aggiornati diffusi dalla struttura commissariale, infatti, in Friuli Venezia Giulia è ancora senza nemmeno una dose del vaccino il 17 per cento dei sessantenni. La Valle d’Aosta, con il 16,5 per cento, è al secondo posto (o al penultimo, a seconda di come si guarda la classifica) e la Sicilia subito alle spalle, con la differenza che tra Palermo e Catania c’è almeno il 5 per cento della platea in attesa della seconda dose, mentre in Friuli Venezia Giulia si parla solo del 2,6 per cento.
Si passa poi ai cinquantenni, cioè alle persone che in regione hanno tra i 50 e i 59 anni.
LA SPERANZA
Ecco perché, soprattutto in Friuli Venezia Giulia, l’effetto provocato dall’introduzione del Green pass anche nei luoghi di lavoro avrà un impatto determinante sulla campagna vaccinale. Ci sono territori come la Lombardia, ad esempio, che anche senza la stretta del governo avevano dimostrato di poter raggiungere buone quote di popolazione vaccinata. Tra Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone, invece, l’efficacia dei provvedimenti sarà l’unica strada per permettere al territorio di arrivare a una percentuale di vaccinati di relativa sicurezza entro l’arrivo dell’inverno.
E d’altronde è sufficiente dare un’occhiata a quello che sta succedendo negli ultimi giorni, con le adesioni che in alcune fasce d’età (soprattutto in quelle che oggi occupano l’ultimo posto in classifica a livello nazionale) sono letteralmente schizzate verso l’alto solamente dopo l’introduzione del Green pass per andare a lavorare.
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Il Gazzettino