Il ritorno del Covid in corsia, tornano gli accessi al Pronto soccorso e si riempiono i reparti di malati

Un reparto Covid
L’impennata dei contagi iniziata tre settimane fa ora presenta il conto ai pronto soccorso e agli ospedali di Pordenone e Udine dove si sta valutando la possibilità...

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L’impennata dei contagi iniziata tre settimane fa ora presenta il conto ai pronto soccorso e agli ospedali di Pordenone e Udine dove si sta valutando la possibilità si riaprire nuovamente padiglioni dedicati ai malati Covid. Non solo. Dalla primaria del pronto soccorso del Santa Maria degli Angeli, Laura De Santi, arriva un accorato appello a non abbassare la guardia.


I NUMERI


Non è ancora terminata, ma quella in corso è stata la settimana peggiore sul fronte dei ricoveri e degli accessi al pronto soccorso di Pordenone e Udine. Nel capoluogo del Friuli Occidentale da lunedì scorso l’afflusso al dipartimento di emergenza è aumentato almeno di un terzo. Gran parte sono anziani o persone fragili con patologie che si sono anche contagiate con il Covid. Ma sono andati a farsi visitare anche giovani con febbre alta. Un super lavoro. «Devo dire - spiega Laura De Santi - la primaria del Dipartimento di emergenza del Santa Maria degli Angeli - che stiamo assistendo a una recrudescenza di persone che accedono al pronto soccorso, ma anche di ricoveri. Si tratta in particolare di anziani con pluripatologie che risultano positivi al Covid. Ho sentito i medici delle Usca e le guardie mediche per capire la situazione sul territorio e mi hanno confermato che c’è un deciso innalzamento dei casi e alcune persone hanno la necessità di essere ricoverate. Fortunatamente, almeno sino ad ora, non ci sono casi gravi da rianimazione e neppure con la necessità di essere ventilati, ma l’onda continua a salire. Cresce il numero dei ricoverati anche a Udine, così come si registra una impennata degli accessi al pronto soccorso Covid con un 15 per cento in più. Al Santa Maria della Misericordia, inoltre, piove sul bagnato perchè la situazione del personale al Dipartimento di emergenza è decisamente pesante visto il numero delle presenze rispetto a quello indicato sulla pianta organica. Mancano sia medici che infermieri. La situazione del resto è precipitata martedì sera quanto il pronto soccorso è andato in tilt per la presenza di una ottantina di persone.


I POSTI LETTO


Nei prossimi giorni se continuerà il trend in crescita dei contagi, negli ospedali di Pordenone e Udine si renderà necessario riaprire spazi dedicati ai malati di Covid. Al Santa Maria degli Angeli allo stato attuale i ricoveri di pazienti con il Covid e altre patologie sono una quindicina e sono sistemati nel padiglione dell’ex Pneumologia. In tutto ci sono una ventina di letti. Visto il numero molto alto di contagi facile immaginare che già dalla prossima settimana tutti i letti saranno occupati. A quel punto si renderà necessario trovare altri spazi. Anche all’ospedale di Udine per ora i letti di isolamento sono sufficienti, ma si stanno riempiendo velocemente.


L’APPELLO


«Sappiamo che le mascherine non sono obbligatorie, ma l’invito a tutti è di utilizzarle al chiuso e dove ci sono assembramenti». A lanciare il segnale di allarme è direttamente la dottoressa Laura De Santi, primaria al Pronto soccorso di Pordenone. «Il virus sta correndo - va avanti - e la situazione giorno dopo giorno si fa sempre più rischiosa. L’invito è alla prudenza, è necessario mantenere il distanziamento e utilizzare la mascherina quando occorre. In particolare le persone anziane e fragili, ma è bene che tutti seguano le regole per evitare di contagiarsi e di contagiare gli altri». Intanto il direttore generale, Giuseppe Tonutti sta valutando anche un’altra possibilità, tenere i malati che hanno anche il Covid in reparto, pur separandoli in stanze diverse rispetto a chi non è contagiato. Questo è il piano B, il piano A è trovare in tempi brevi nuovi spazi dove ricoverare i contagiati che hanno la necessità di restare in ospedale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino