Tornano i balli in discoteca tra mille regole: il settore in Fvg è dimezzato. Ecco i locali aperti

L'Opium a Pordenone
Il trauma di dicembre è una ferita ancora non suturata. Così come pesano due anni in cui sono stati nettamente di più i mesi in lockdown rispetto a quelli...

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Il trauma di dicembre è una ferita ancora non suturata. Così come pesano due anni in cui sono stati nettamente di più i mesi in lockdown rispetto a quelli caratterizzati da timide aperture. Ma il settore del divertimento notturno in Friuli Venezia Giulia ci riprova, ancora una volta. E seppur menomato riparte. Da venerdì le discoteche possono riaprire, anche se nessuno ha organizzato serata nel primo giorno da bollino verde. Qualcosa si è visto solamente ieri sera, anche se per il ritorno a buoni livelli bisogna ancora attendere. Il settore però prova a rimettersi in moto, pur consapevole di aver perso per strada pezzi importanti del mosaico. Che forse non torneranno mai più al loro posto. 


I GESTORI


A Pordenone ieri sera sono riprese le serate all’Opium, rimasto ormai l’unico vero locale notturno della città e del suo Hinterland. «Vogliamo provarci - ha spiegato il titolare Adriano Cerato - anche se la botta di dicembre, quando ci hanno chiusi da un giorno all’altro, è stata difficile da mandare giù e da digerire. Per ora però ci accontentiamo e facciamo quello che possiamo. Non potevamo rimanere di nuovo fermi, anche se di limiti ce ne sono ancora tanti. La speranza è che tra poco le regole possano essere alleggerite, soprattutto in virtù dell’auspicabile stop allo stato di emergenza a partire da aprile». L’Opium quindi riparte, e in provincia di Pordenone lo fa anche il Paradise di Montereale Valcellina. Si tratta della meta preferita dell’area pedemontana. La prima serata è andata in scena ieri e i gestori del locale hanno deciso di implementare una misura di sicurezza in più: per accedere alla pista, infatti, bisogna compilare un modulo che si può scaricare dai profili ufficiali del locale notturno. Niente da fare invece per un altro punto di riferimento storico del Pordenonese, e cioè il Royal di Cordenons. Era la “mecca” del divertimento, ma l’ultima serata vissuta tra quelle mura risale ormai alla fine di febbraio del 2020. Poi arrivò il primo dpcm del governo Conte sul Coronavirus e da allora il locale non ha mai più riaperto. Rimarrà chiuso anche in questo caso, con il timore che per sentire di nuovo la musica uscire dalle casse del Royal ci voglia tanto tempo. 


FRIULI CENTRALE


Nell’area di Udine una sola riapertura ufficiale, avvenuta sempre ieri sera dopo mesi di stop. È stata quella della discoteca Five di Tavagnacco, nella zona a nord della città. Un locale piccolo che deve fare i conti con la riduzione della capienza stabilita del governo. Ma almeno un timido segnale di speranza. In tutta la provincia non sono segnalate altre riaperture, almeno sino al periodo estivo. A Monfalcone inizia l’attività un nuovo locale, figlio della gestione che precedentemente aveva “firmato” l’attività del Mandracchio di Trieste, discoteca che ora ha chiuso le porte al pubblico. 


VERSO L’ESTATE


Con la stagione invernale ormai agli sgoccioli, il vero banco di prova sarà quello dell’estate. «Ora riapriamo per dare un segnale - spiega ancora Adriano Cerato -, ma quest’estate dovremo fare sul serio, e ci serviranno certezze normative. Già adesso i gestori devono “bloccare” gli artisti per le serate, serve una programmazione». Le uniche riaperture certe da aprile-maggio riguardano in questo momento le discoteche di Lignano Sabbiadoro, come il Kursaal e il Mister Charlie. In bilico, ma vicino al “no” per il secondo anno di fila, il Cantiera di Sistiana, in provincia di Trieste. «Speriamo di andare davvero verso la fine dell’emergenza, perché sarebbe impensabile tornare a chiudere», ha concluso sempre Cerato. 


LE NORME


Primo, in discoteca si entra solamente se si è in possesso del Super Green pass, cioè della certificazione che si ottiene grazie alla vaccinazione (da meno di sei mesi o con booster) oppure alla guarigione da meno di metà anno dal Covid. La capienza dei locali al momento resta limitata al 50 per cento rispetto a quella originaria e i controlli all’ingresso devono essere rigorosi. Una componente fondamentale del pacchetto di norme riguarda l’uso della mascherina. Serve per entrare nel locale e per spostarsi, ma può essere tolta quando si rimane al tavolo oppure quando si balla in pista. «E dopo tutto quello che ci è successo - concludono i gestori friulani - non possiamo che accontentarci». 

 

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Il Gazzettino