Lockdown, niente scuola e sport: ecco cosa rischiano i giovani, lo studio spaventa le famiglie

Uno studente in Dad
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PORDENONE E UDINE - Niente scuola. Pochissimo sport o attività motoria. Quasi nulle le relazioni sociali e i momenti di aggregazione. Per contro: ore e ore passate davanti al computer e sui social, al di fuori dei tempi della didattica a distanza. Attaccati ai telefonini per cercare comunque di stare insieme in qualche modo. E nelle situazioni più a rischio l’uso problematico e smodato di sostanze alcoliche o di droghe. Anche quelle più recenti, cosiddette “smart” che si possono acquistare con estrema facilità in internet.


LE PATOLOGIE
Ragazzini e adolescenti dopo un anno di restrizioni rischiano davvero di essere i “grandi” dimenticati. Con una serie di problematiche e patologie che stanno vertiginosamente aumentando. Come i disturbi del sonno e l’obesità. Ma anche ansie e disturbi psicosomatici tra i più piccoli delle materne e delle elementari. E tra gli adolescenti problemi del comportamento. E in sempre più casi cefalee e disturbi della vista. A un anno dal primo lockdown in questa strana primavera di nuove limitazioni e chiusure suona forte l’allarme di pediatri e psicologi rispetto al mondo di bambini e adolescenti che cominciano pesantemente ad accusare i colpi e le conseguenze del Covid. Alcune ricerche degli esperti dell’età evolutiva già mostrano come la perdita delle attività sociali e di sana aggregazione, prima fondamentali per la loro crescita anche emotiva, causi effetti pesanti sui ragazzi. In diversi casi si comincia a bere sempre più spesso e sempre prima. L’uso di stupefacenti, nell’ultimo anno, ha subito un incremento: anche di quelle droghe che gli adolescenti possono acquistare senza grandi difficoltà in internet. Senza contare che vi è attenzione su un altro rischio collegato alla sovra-esposizione sui social: quello degli abusi in rete e degli adescamenti di minori. Ma queste sono le situazioni più “estreme”, anche se si stanno diffondendo con rapidità. Le conseguenze per bambini e adolescenti sono date anche da ansie, paure e patologie prima molto meno diffuse. «Stiamo notando con sempre maggiore frequenza - conferma Patrizia Schiaulini, pediatra e rappresentate della Federazione dei medici-pediatri di Pordenone - situazioni di ansie, disturbi psicosomatici come i dolori all’addome, crisi di panico e stress anche nei bimbi delle elementari. Spesso anche - sottolinea la “dottoressa dei bambini” che vive quotidianamente la prima linea le problematiche con i genitori - nei bimbi della materna che vengono collegati via web una o due volte alla settimana con le maestre e con i luoghi degli asili. Notismo crisi di pianto poiché il bambino non riesce a capire perché non può stare più con i suoi compagni».
ADOLESCENTI IN CRISI

«Tra i più grandi - sottolinea la pediatra che non nasconde la forte preoccupazione della categoria - che fanno anche meno attività fisica i più diffusi sono i disturbi del sonno anche con incubi notturni e i disturbi alimentari. Si vedono casi di sovrappeso e obesità che prima non c’erano. Ma anche tante cefalee e disturbi della vista, dati dal troppo tempo ai video del computer. E qui pensiamo alle tante battaglie fatte in passato per ridurre l’uso di tablet e telefonini nei più piccoli. La situazione è difficile. Pensi che una mamma di un bimbo di 10 ani ieri mi ha chiesto “ma quando pensa che ci siano le vaccinazioni per i bambini?”. E per noi è un dolore non sapere rispondere».

 

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Il Gazzettino