Maxi-focolaio dopo la festa in discoteca: già 19 contagiati, tamponi a più di 100 giovani

Una discoteca (foto di archivio)
ROVEREDO IN PIANO - Sono giovani, quindi dal punto di vista clinico meno a rischio rispetto agli anziani, specie se non vaccinati. Molti di loro non sono nemmeno protetti e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ROVEREDO IN PIANO - Sono giovani, quindi dal punto di vista clinico meno a rischio rispetto agli anziani, specie se non vaccinati. Molti di loro non sono nemmeno protetti e potevano partecipare all’evento in quanto il green pass obbligatorio scatterà soltanto dal 5 agosto. Il problema, però, è che ora si è creato un bel guaio, proprio in provincia di Pordenone. Dopo una festa al chiuso al Papillon di Roveredo in Piano, infatti, è scoppiato un maxi-focolaio, un cluster di contagi tra i più importanti di tutta la regione, sicuramente il più preoccupante del Friuli Occidentale. 


I FATTI


L’evento risale a sabato scorso, cioè al 17 luglio. Il “Papi” (così si chiama il locale) aveva organizzato la “Summer opening”, una serata su prenotazione che si doveva svolgere all’esterno. «Nel pieno rispetto delle norme anti-Covid», si leggeva sul volantino di presentazione dell’evento. Distanziamento e niente ballo, insomma. Ma soprattutto, come detto, un evento all’esterno. Il locale aveva riaperto come bar, seguendo il modello di tanti altri club. A causa delle condizioni climatiche “ballerine”, però, la festa si è spostata all’interno del locale. E lì sarebbe nato il focolaio. Un fatto su cui ora ha messo gli occhi anche la Questura di Pordenone. Si dovrà infatti capire se tutte le prescrizioni siano state seguite alla lettera, ad iniziare dal trasferimento al chiuso della serata. Sta di fatto che ora il Dipartimento di prevenzione si trova alle prese con un grosso focolaio di contagi che pregiudica il quadro epidemiologico della provincia. E che impegnerà gli esperti per tutta la prossima settimana. 


I NUMERI


Sino ad ora le persone contagiate in seguito alla serata al “Papi” sono addirittura diciannove, con una media d’età di 25 anni. Numeri del genere non si vedevano da un bel po’, soprattutto se localizzati in un’unica situazione. Nel dettaglio, si tratta di undici cittadini italiani e di otto cittadini statunitensi. Sono tanti, infatti, gli americani che frequentano il locale durante i fine settimana. Ma ciò che preoccupa di più gli esperti della prevenzione pordenonese non è tanto il quadro attuale, quanto ciò che potrà succedere nei prossimi giorni. Sì, perché è verosimile che i numeri possano aumentare, e la situazione aggravarsi. 


LA STRATEGIA


Già a partire da domani, ad esempio, si partirà con i tamponi a tappeto. Tutti i contatti riconducibili alla serata del “Papi” sono chiamati per effettuare i test. E sono ben più di 100 persone. «Per tutelare i nostri dipendenti e i clienti, il Papi ha deciso di annullare la serata di questa sera (venerdì, ndr) - si legge sul profilo Facebook del locale -. Detto ciò precisiamo che la discoteca aveva appena aperto in modalità “music bar” come viene concesso a questo settore, senza pista da ballo che era invece occupata da posti a sedere. Ribadiamo che è una nostra scelta rimanere chiusi e apriremo venerdì prossimo solo ai possessori di green pass anche se la legge in vigore non lo richiede, è una auto tutela che ci imponiamo per noi stessi e per i nostri clienti». 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino