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BELLUNO - Il triste primato della provincia di Belluno. Il bollettino diffuso ieri sera da Azienda Zero dice che nella provincia dolomitica sono 20.131 i casi di coronavirus dall'inizio dell'epidemia. Un dato che certifica come il territorio, con i suoi 201.309 abitanti (ultima rilevazione Istat), sia l'unico in Italia - fatta eccezione per Bolzano - ad aver avuto un positivo, individuato con tampone molecolare, ogni dieci residenti. Nella drammatica classifica del contagio il primato spetterebbe a Bolzano ma sui numeri dell'Alto Adige pesano due fattori non trascurabili. Il primo: c'è stata prima di Natale una campagna di screening estesa su grande scala, con tamponi a tutta la popolazione. Il secondo: a Bolzano c'è stato qualche problema nella rilevazione, anomalie statistiche che hanno mandato in crisi addirittura gli analisti inglesi. In Veneto la seconda provincia per numero di persone contagiate in totale è Treviso dove ogni 100 residenti sono otto le persone che hanno contratto il covid.
I DECESSI
Ma c'è un'altra triste classifica che vede la provincia di Belluno primeggiare ed è quella del numero di decessi di persone positive al virus.
L'EVOLUZIONE ATTUALE
Belluno ha pagato a carissimo prezzo la seconda ondata di covid: proprio in Comelico si sono accesi i primi focolai veneti al termine della scorsa estate. Poi è toccato a Cortina, con la casa di riposo in cui il virus ha portato con sé quasi 20 anziani in poche settimane, e infine ad Auronzo. Nella terza ondata i numeri sono saliti meno in fretta che nel resto della regione. Ieri, però, il territorio è balzato a 256 nuovi contagi ogni 100mila abitanti a fronte di una media regionale di 226 casi. Il limite della zona rossa è a 250mila casi ogni 100mila abitanti.
LE RAGIONI DEL CONTAGIO
Sui motivi per cui a Belluno il covid si sia diffuso più in fretta e più in fretta abbia mostrato i sui effetti nefasti, nonostante la scarsa densità abitativa, il Dipartimento di prevenzione dell'Ulss ha avanzato diverse ipotesi: da un lato la presenza di turisti e dall'altro il contagio all'interno dei nuclei familiari allargati.
Ora però Belluno è anche in testa a un'altra classifica che lascia intravvedere la luce, dopo un anno vissuto pericolosamente: il rapporto tra residenti e vaccini somministrati.
«Nella distribuzione - ha spiegato l'assessore regionale alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin - teniamo anche conto dell'età della popolazione in questo territorio».
Ora che i numeri certificano quello che è stato, negli ultimi dodici mesi, diventano anche centrali per capire come orientare i prossimi passi della campagna vaccinale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino