Contagi a livello di guardia nella Marca: 511 casi, 23 nuovi positivi alla Brt

Controlli all'ospedale Ca Foncello
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TREVISO Positivi sopra quota 500: i dati trevigiani del contagio tornano ai livelli di guardia. Dal report diramato ieri alle 17 dall'Usl emerge che oggi i casi di positività sono 511, 44 in più rispetto a ieri. E il dato è raddoppiato dai giorni scorsi, dove l'incremento era circa di 20 unità al giorno. I numeri, che non tengono conto dei dati della Caserma Serena, cominciamo a impensierire. E sono destinati ad aumentare ancora nei prossimi giorni, con l'ordinanza che impone il tampone ai vacanzieri che rientrano da Spagna, Croazia, Grecia e Spagna. Come prevedibile sale anche la curva del contagio alla BRT Corriere Espresso di Casale: sono 23 i nuovi casi di positività dopo l'esito dei 100 tamponi fatti ieri in azienda tra personale interno e trasportatori. Ad oggi i lavoratori contagiati sono 45 (più 2 famigliari). È il secondo focolaio dopo la caserma Serena. Dai controlli effettuati ieri dallo Spisal tutte le norme igieniche sono state rispettate, e ogni procedura si è svolta in maniera corretta. A spiegare la vicenda che riguarda l'azienda con sede a Casale, già interessata da focolai nelle sedi di Bologna e di Rovereto è il sindaco Stefano Giuliato, in contatto con l'azienda e i medici dell'Usl che- alla Brt- hanno allestito una task force.

LA PREOCCUPAZIONE
«Oggi i dati sono aumentati e c'è preoccupazione in paese- spiega- Per quello che riguarda Casale ci sono 6 soggetti in quarantena a Casale più 9 contatti in quaratena. L'azienda osserva pulizie straordinarie, si è dotata di una ditta apposta che fa la disinfezione. Ora devono affrontare anche il problema aggiuntivo di come sostituire queste persone». Giuliato invita tuttavia a non drammatizzare. «C'è un po' di ansia in paese come è giusto che ci sia, ma evitiamo gli allarmismi perchè la situazione è sotto controllo». Dopo il focolaio nella sede di fine giugno a Bologna e quello di Rovereto in luglio, il polo di Casale si era organizzato con misure d'emergenza. Il 28 luglio dopo gli episodi avvertiti dai primi migranti, la caserma Serena è stata chiusa. I 10 lavoratori in organico alla Brt Espresso non si sono presentati al lavoro. Ma è probabile che il virus forse già in circolo. E che ci si sia accorti del contagio solo dopo il malessere dei 3 dipendenti. «Le date coinciderebbero-afferma Giuliato- entro questa sera capiremo l'entità della situazione, e l'azienda potrà organizzarsi sul da farsi. Ma ha sempre operato per garantire le attività nel massimo regime di sicurezza». 

LE DENUNCE

Ieri pomeriggio infine 9 cittadini macedoni diretti a Conegliano sono stati denunciati per aver violato il divieto di ingresso nel territorio nazionale previsto dal Dpcm del 7 agosto. Il gruppo è stato intercettato dalla Polizia Stradale a Pordenone a bordo di un furgone lungo il tratto dell'autostrada A/28 nel comune di Porcia, in viaggio verso il trevigiano. Erano entrati in Italia provenienti da Kumanovo, in Macedonia, per recarsi in Alto Adige per la raccolta di mele. Dopo gli accertamenti, i braccianti sono stati fatti uscire dai confini italiani». (e.f.) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino