Pandemia e solitudine, mille anziani e ragazzi chiedono aiuto psicologico

La pandemia ha creato nuove forme di disturbi e disagi
PADOVA - A causa del Covid sono oltre mille le richieste di aiuto psicologico da parte di adolescenti e anziani arrivate in Comune. Paura di ammalarsi, restrizione della...

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PADOVA - A causa del Covid sono oltre mille le richieste di aiuto psicologico da parte di adolescenti e anziani arrivate in Comune. Paura di ammalarsi, restrizione della libertà personale, poca vita sociale, il rischio concreto di impoverirsi. Sono queste alcune delle cause che, l’anno scorso, hanno convinto centinaia ragazzi e di over 65 a rivolgersi alle iniziative di supporto psicologico messe in campo da palazzo Moroni. Tra le conseguenze più evidenti della pandemia troviamo dunque un aumento di richieste di ascolto e supporto psicologico.


LE INIZIATIVE
L’amministrazione, già nel corso del 2020, ha iniziato a lavorare per mettere in campo iniziative finalizzate a dare supporto a cittadine e cittadini, partendo dalle fasce più fragili e con esigenze maggiori. Tra queste troviamo le persone anziane e adolescenti, le fasce d’età maggiormente colpite dalle misure di contenimento dovute alla pandemia. Nello specifico, sono due i progetti che sono stati attivati. Il primo è “Più spazio per te”, un servizio rivolto agli adulti over 60 e al loro nucleo familiare, che consiste in uno sportello di ascolto, consulenza e sostegno psicologico gratuito per offrire un’azione continuativa di supporto e sostegno psicologico. Il secondo, “Raise your Voice”, è un progetto di supporto online, curato e moderato da una professionista psicologa, che nasce e si struttura per dare spazio ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, realizzato in collaborazione con il dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione del Bo.
“Più spazio per te” è stato avviato nell’autunno del 2020 e ha visto moltiplicare l’utenza nel corso del 2021. Se nel 2020 ha accolto formalmente 87 persone, nel 2020 sono state 449, con diversi gradi di coinvolgimento. L’utenza del servizio è molto eterogenea, ma nella grande maggioranza dei casi si è trattato di persone con problemi legati alla solitudine, alle difficoltà relazionali e alle patologie sanitarie, alla preoccupazione per gli aspetti economici, alla difficoltà nel mantenere un equilibrio all’interno del proprio nucleo familiare. Ad accogliere le esigenze delle persone più anziane ci sono una psicoterapeuta e una psicologa abilitate, che svolgono colloqui in presenza o a distanza previo appuntamento telefonico.
ONLINE

“Raise your Voice”, avviato formalmente a maggio 2020, ha iniziato a coinvolgere in maniera importante i ragazzi in autunno, con la ripresa delle scuole. Si svolge online, in spazi virtuali protetti su piattaforme seguite dai giovani (come Instagram) e l’obiettivo è quello di far emergere, accogliere e ascoltare le difficoltà, le idee, i bisogni in conversazioni private tra l’adolescente e il professionista ma anche in confronti di gruppo. Diffuso grazie al supporto attivo delle scuole, dei Centri di animazione territoriale e delle associazioni studentesche, conta oggi circa 500 studenti attivi che quotidianamente cercano sostegno su tematiche specifiche come le relazioni, l’affettività e la sessualità. Un altro tema emerso frequentemente tra i ragazzi è quello dell’ansia. «Fin dall’inizio della pandemia ci siamo interrogati su quali servizi poter mettere in campo visto l’aumento esponenziale di richieste di ascolto e supporto. Abbiamo attivato due servizi con due target molto diversi, ma consapevoli del fatto che si tratta di fasce d’età da un lato più colpite, dall’altro con più difficoltà a trovare sostegno in maniera autonoma – ha commentato ieri l’assessore al Sociale Marta Nalin - I risultati sono evidenti e dimostrano quanto sia oggi importante costruire servizi di questo tipo, capaci non solo di offrire supporto e ascolto, ma anche di orientare i cittadini verso altri servizi esistenti sulla base delle loro esigenze».

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Il Gazzettino