Treviso. Covid, casi in aumento: ospedali blindati, niente più visite dall'esterno nei reparti

Diversi i positivi tra i ricoverati nei nosocomi trevigiani

Covid casi in aumento, gli ospedali trevigiani sono blindati
TREVISO - Tornano i reparti blindati a causa del Covid. La misura non è generale, ma viene applicata in base alle necessità. Negli ultimi giorni è stato...

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TREVISO - Tornano i reparti blindati a causa del Covid. La misura non è generale, ma viene applicata in base alle necessità. Negli ultimi giorni è stato chiuso il reparto di Quarta chirurgia dell'ospedale di Treviso. La decisione di sospendere le visite dei familiari è stata presa dopo l'emersione di un focolaio. Sono 8 i pazienti risultati positivi, poi progressivamente scesi a 5 (nessuno tra il personale). Dopo averli isolati all'interno della stessa unità, da ieri sera si è parzialmente riaperto alle visite. Ma con regole precise: non più di 15 minuti e con l'obbligo di indossare la mascherina Ffp2 (non solo quella chirurgica). Chi fa assistenza, invece, può continuare. Davanti all'inattesa chiusura non sono mancate le proteste di alcuni familiari. Uno, in particolare, ha alzato la voce con gli operatori scandendo che aveva il diritto di vedere il suo parente. Adesso si prova a trovare un nuovo equilibrio. Discorso simile per la Psichiatria dell'ospedale di Montebelluna. Anzi, questa è stata chiusa del tutto, sempre in via temporanea. Due ricoverati sono risultati positivi al Covid. Dato che in questo contesto l'isolamento all'interno dell'unità non è semplice, si è deciso di sospendere le visite fino a quando non saranno tornati tutti negativi. I familiari che portano la biancheria di ricambio oggi devono limitarsi a consegnarla al personale.


IL PROBLEMA
«Purtroppo dobbiamo prendere le necessarie contromisure per evitare di arrivare alla chiusura completa di reparti, com'era accaduto all'inizio dell'epidemia con la Geriatria di Treviso - spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca - nel caso della Quarta chirurgia, dopo la necessaria riorganizzazione abbiamo scelto di rendere obbligatorie le Ffp2. Si procederà così solo dove emergeranno delle positività. Per il resto dell'ospedale, invece, il decreto dice che possono bastare le mascherine chirurgiche. Il caso della Psichiatria, invece, è più complesso. E così qui abbiamo deciso di attendere che tutti si negativizzino». Sono gli effetti della nuova crescita dei contagi da Covid. E purtroppo crescono anche i ricoveri: sono stati 20 in più solamente nell'ultima settimana. Al momento sono in tutto 64 i pazienti ricoverati negli ospedali della Marca per problemi direttamente legati al virus (senza contare quelli senza sintomi che scoprono di essere positivi solo con il tampone di controllo). Ieri ci sono stati 4 nuovi ricoveri. E nell'ultimo fine settimana erano entrate 12 persone.


GLI STUDENTI


Non manca l'apprensione neppure per quanto riguarda il mondo della scuola. Ad oggi sono stati registrati contagi in 330 classi. Cioè 44 in più nel giro di una settimana. Nello specifico, il virus è entrato in 34 sezioni degli asili, in 109 delle elementari e in 187 tra medie e superiori. Sotto ai sei anni non è previsto l'uso della mascherina. Sopra, invece, in caso di positività in classe, oltre all'isolamento domiciliare della persona positiva, tutti sono chiamati a indossarla per 10 giorni. Significa che in questo periodo oltre 4.500 bambini e ragazzi stanno continuando ad andare a scuola indossando obbligatoriamente la mascherina Ffp2, seppur in modo temporaneo. Dall'inizio del nuovo anno scolastico, a livello generale la Marca ha contato in tutto più di 10.700 nuovi contagi. Nello stesso lasso di tempo prima della ripresa delle lezioni, in seguito al picco estivo, si era arrivati a 8.500. Cresce di conseguenza anche il numero dei trevigiani costretti all'isolamento domiciliare. Da metà settembre a oggi sono aumentati di 2.500: da 4.500 a oltre 7mila. «Stiamo pensando a come organizzarci al meglio anche per la gestione dei pazienti a domicilio spiega il direttore generale per adesso non ci sono criticità particolari. Ma è chiaro che c'è un'impennata di contagi. L'auspicio è che si stabilizzi presto». A livello di incidenza si è saliti a 500 casi su 100mila abitanti in provincia. Una media che viene superata in particolare dai cittadini tra i 50 e i 59 anni. Intanto si attende l'arrivo del nuovo vaccino bivalente. «E' atteso per questa settimana conclude Benazzi non appena avremo le indicazioni da parte della Regione, integreremo ulteriormente la campagna vaccinale anti-Covid».



 

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Il Gazzettino