Centro Anziani allestisce tensostruttura per un "obitorio da campo”

La tensostruttura destinata a ospitare le salme delle vittime per covid del Csa di Adria
ADRIA - Il Centro Servizi Anziani Adria si prepara al peggio per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Croce Verde ha installato in un’area esterna all’edificio di...

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ADRIA - Il Centro Servizi Anziani Adria si prepara al peggio per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Croce Verde ha installato in un’area esterna all’edificio di riviera Sant’Andrea una tensostruttura per accogliere le salme degli ospiti del Csa che dovessero morire di Covid o con il Covid. 


MISURE STRAORDINARIE
«Le procedure in questo caso sono chiare - spiega il vicepresidente di Croce Verde Lamberto Cavallari - dal momento che non si può usare l’obitorio della casa di riposo per eventuali defunti Covid, la struttura è riservata a chi muore di vecchiaia o per altre patologie, ma deve essere loro dedicato un percorso a parte. Non stiamo parlando poi di una camera mortuaria vera e propria ma di una stanzetta in grado di accogliere una sola salma. Da qui la decisione di allestire in questi giorni questo obitorio Covid». Frammentarie le notizie che arrivano dal Csa mentre il numero degli ospiti e degli operatori contagiati sale di giorno in giorno. 
SITUAZIONE DRAMMATICA
Intanto è drammatica la situazione all’interno del Csa mentre all’esterno crescono i malumori. Ci sarebbero già verificati alcuni decessi causa coronavirus mentre i parenti di qualche ospite morto nelle settimane scorse avrebbe intenzione di riesumare il corpo del proprio caro per sottoporlo ad autopsia, riservandosi se, venisse riscontrata la positività, di denunciare i vertici del Csa. Già due le famiglie pronte ad adire le vie legali. Tra i morti al Csa, anche la centenaria Fenisia Pregnolato, suora dell’ordine di Sant’Angela Merici, le Angeline, che avrebbe compiuto 101 anni a metà gennaio. Da quanto trapela, sarebbero almeno cinque - sei gli ospiti della struttura positivi al Covid e, purtroppo, in fin di vita. 
VIE LEGALI 
Nel frattempo la Lega, sezione di Adria, lancia un appello a tutti gli operatori socio sanitari e infermieri, a oggi disponibili, per contattare subito il Centro Servizi Anziani, Servizio Personale, per fornire la propria disponibilità ad aiutare le maestranze della casa cdi riposo oggi impegnate nell’emergenza. «Riteniamo - spiegano dalla sezione cittadina della Lega - che sia urgente e necessario implementare il personale che lavora all’interno del Centro Servizi Anziani, in modo che venga garantita la normale turnazione degli operatori e sia perseguito il miglior servizio agli ospiti. ll nostro appello va rivolto anche al personale qualificato come operatori socio sanitari e infermieri oggi in pensione». 
L’APPELLO
«Potrebbero ritornare in campo - continuano - per dare un sostegno ai nostri anziani e consentire loro di trascorrere gli ultimi anni di vita in modo sereno, anche in questo periodo di pandemia». Alla luce di un bollettino giornaliero che ogni giorno diventa sempre più pesante, la Lega auspica che le persone che hanno contratto il virus possano nel breve guarire. 

«Oggi però - spiegano gli esponenti del Carroccio - oltre alla salute degli ospiti e dei lavoratori della struttura, ci preoccupa in modo sensibile il mantenimento dei servizi di assistenza, che ogni giorno viene ugualmente garantito solo grazie all’immane sforzo che gli operatori, coadiuvati da volontari, stanno mettendo in campo. I doppi turni, i turni diurni, subito successivi a quelli notturni, sono divenuti all’ordine del giorno. Per questo ci sentiamo in dovere di ringraziare di cuore tutte le persone che stanno fornendo il loro massimo impegno all’interno del Centro servizi aiutando i nostri anziani. Il loro impegno non è di certo passato inosservato e per questo vogliamo dimostrare loro la riconoscenza di tutta la città».
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Il Gazzettino