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SAN PIETRO - Apertura sette giorni su sette, per una scelta che vuole innanzitutto offrire un servizio al piccolo e grazioso paese che, collocato a 1.303 metri di altitudine, si raggiunge dopo una serie di tornanti e dove la mente e lo spirito si aprono per abbracciare l'infinito. Accade a Costalta, in comune di San Pietro di Cadore, dove il panificio Eicher è diventato un punto di riferimento sociale. «Siamo aperti anche la domenica mattina racconta la titolare, Marta Eicher Clere . Lo siamo anche quando l'afflusso turistico e della clientela non è numericamente importante come in stagione. Tuttavia, grazie alla disponibilità dei miei, abbiamo adottato la formula dell'apertura senza interruzione».
CONDUZIONE FAMILIARE
Una decisione resa possibile grazie all'importante supporto dei genitori. Marta Eicher Clere, infatti, inizialmente aveva pensato alla chiusura domenicale del negozio, per potere dedicare completamente un giorno alla sua giovane famiglia, staccando dal lavoro. «Grazie alla mamma e al papà spiega è possibile garantire l'apertura anche nel fine settimana. Per loro si tratta sia di dare un servizio sia di poter continuare a coltivare la passione che hanno sempre avuto».
COMMERCIO E CULTURA
E, in effetti, il panificio Eicher equivale ad un vitale punto di incontro sociale e di servizio, prima ancora che commerciale.
SOCIALITÀ
Tra gli eventi, organizzati dal panificio, resta come basilare elemento della filosofia dell'attività il contatto con gli anziani. Prima che il covid19 azzerasse le iniziative, il punto di piazza Casanova aveva promosso un momento conviviale con i custodi della memoria e della saggezza del paese, per festeggiare assieme a loro gli ottantacinque anni di presenza del negozio. È stata l'occasione per trascorrere alcune ore insieme, pranzando e chiacchierando, lasciandosi trasportare dai ricordi più suggestivi di questi lunghi decenni, nel cui arco temporale il panificio ha saputo rinnovarsi sotto il profilo logistico, mantenendo la qualità, genuinità e bontà della tradizione ladina, come testimoniano i gioielli culinari della casa, cioè i csanzöi, presenti con ben 23 varianti.
LA STORIA
Era il 1933 (nel 2023 saranno 90 anni dalla fondazione) quando Giuseppe Eicher Clere, assieme alla moglie Lucia De Villa Palù, iniziò la produzione del pane a Costalta. Al pön di Clere venne poi sfornato per tutto il suo periodo lavorativo da Albino, con la collaborazione indispensabile della moglie Elena, ed è proseguito prima con l'impegno nella ditta di Patrizia e Lucio ed ora di Marta, coadiuvata dai genitori. Il lungo cammino, fatto di fatica e sacrifici, che solo la passione e l'amore per quest'arte hanno saputo e potuto lenire, ha dato modo di arricchire sia i prodotti preparati all'interno del laboratorio sia l'offerta, affiancando nel tempo alla tradizionale vendita del pane innovativi servizi. Passato e presente, tradizione e novità si amalgamano così, idealmente uniti dal comune filo della cultura, che il cliente coglie all'istante varcando la porta della bottega costaltese, vitale punto di incontro sociale e di servizio, prima ancora che economico.
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Il Gazzettino