Cortina fa i conti con lo spopolamento: saldo nati-morti è negativo da 15 anni

Cortina fa i conti con lo spopolamento: saldo nati-morti è negativo da 15 anni
CORTINA - Cortina deve affrontare il pesante calo della popolazione, per non correre il rischio di perdere altri servizi, oltre ai suoi cittadini. Alcune scelte politiche, da...

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CORTINA - Cortina deve affrontare il pesante calo della popolazione, per non correre il rischio di perdere altri servizi, oltre ai suoi cittadini. Alcune scelte politiche, da parte degli amministratori del paese, possono contribuire ad arginare l’esodo. E’ quanto sostiene Giorgio Da Rin, del gruppo Cortina presente e futuro, in minoranza nel consiglio comunale. In una lettera alla cittadinanza riassume il fenomeno ed elenca alcune iniziative che potrebbero giovare.

LA PROPOSTA
«Potremmo chiedere che l’ipotetico villaggio olimpico non sia fatto in modo provvisorio ma permanente, così che una volta finito l’evento gli appartamenti possano essere usati da nuove coppie e famiglie del posto», dice Da Rin. Nel dossier della candidatura italiana di Milano e Cortina ai Giochi invernali 2026 è infatti indicata la possibilità di erigere un villaggio olimpico momentaneo, da smantellare appena concluso l’evento. «Dobbiamo cercare di mantenere più servizi possibile – aggiunge - ad esempio trovando alloggi per gli agenti della pubblica sicurezza». 
I DATI

Nella sua disamina ricorda che nel 2018 il saldo naturale della popolazione ha visto 35 nascite e 77 decessi, in un andamento che da una quindicina di anni mantiene il segno negativo. Questo dato sarà ancora più pesante in futuro, quando arriveranno a fine vita le classi di età con il maggior numero di nascite, degli anni Sessanta. Oltre che diminuire, la popolazione di Cortina invecchia. «Dobbiamo stimolare l’interesse dei giovani per il lavoro nel turismo – invita Da Rin - facendo capire che certi lavori, quelli che facevano i nostri nonni o genitori, commerciante, cameriere o albergatore, non sono da disdegnare ma rappresentano un’ottima occasione, soprattutto se si è disposti a portare creatività e innovazione. Bisogna cambiare la brutta cultura che si è creata ultimamente, a causa della quale sta sparendo la cura dell’accoglienza turistica. Non possiamo sperare che la gente scelga di soggiornare e spendere sul nostro territorio se non si sente accettata, perché alcuni palesano la propria antipatia nei confronti dei propri ospiti o clienti». Da Rin suggerisce di creare un piano di scuola-lavoro più efficiente: «Dobbiamo cercare di fare in modo che i nostri giovani, dopo un esperienza fuori casa, siano entusiasti di tornare qui a dare il loro contributo». Auspica infine un confronto con l’attuale amministrazione comunale e si mette a disposizione, per interloquire con i cittadini, che all’indirizzo giorgiodarin88@gmail.com possono inviare mail con osservazioni e suggerimenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino