Casa fantasma per il Capodanno a Cortina: stangato il truffatore di Roberta Beta

La truffa raccontata da Roberta Beta a Pomeriggio Cinque: dopo 3 anni giustizia è stata fatta
CORTINA D’AMPEZZO - Cinque mesi di reclusione e 300 euro di...

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CORTINA D’AMPEZZO - Cinque mesi di reclusione e 300 euro di multa per aver cercato di truffare l’ex gieffina Roberta Beta. È la condanna pronunciata ieri dal gip di Belluno nei confronti di Riccardo Daniele Calvo, 37enne di Catania residente a Pozzallo (Ragusa) che aveva pubblicato un annuncio su booking in cui affittava un appartamento (inesistente) a Cortina d’Ampezzo. La truffa è tentata perché, alla fine, Beta era riuscita a bloccare e stornare il bonifico di 3.500 euro versato sul codice Iban intestato all’imputato. Tutto inizia poco dopo Natale 2019 quando la pr milanese, nonché concorrente della prima edizione del Grande Fratello, nota su Booking l’annuncio di una villa in affitto in via Zuel di Sopra. Interessata a passare il Capodanno tra le luci della regina delle Dolomiti decide di prenotarla dal 31 dicembre al 4 gennaio. Costo totale del soggiorno: 3.625 euro. La conferma arriva subito. Così Beta contatta il numero di telefono indicato nella prenotazione e conosce l’affittuario, tale Daniele Calvo (avvocato Liuba D’Agostini) che spiega alla donna i procedimenti da seguire: aspettare la mail di Booking con iban e coordinate e poi effettuare il bonifico bancario. «Dopo questa telefonata – aveva raccontato Beta – ho ricevuto un messaggio WhatsApp da quel numero, in cui mi veniva indicato l’Iban intestato a Riccardo Daniele Calvo. Successivamente ho ricevuto il messaggio da Booking con le stesse coordinate e l’invito ad inviare copia di ricevuta rispondendo al messaggio di booking o in alternativa all’indirizzo email privato dell’affittuario». A quel punto il fidanzato di Beta, incaricato di eseguire il bonifico, chiama di nuovo Calvo e ottiene uno sconto sul prezzo finale: da 3.625 scende a 3.500 euro. I soldi vengono versati il 29 dicembre. Tutto è pronto e la coppia si mette in viaggio. «Dal momento che il soggiorno – continua Beta –era previsto insieme a degli amici, li abbiamo incaricati di andare a verificare la villa e con sommo stupore ho appreso che in quella via e a quel civico non c’era la villa pubblicizzata sul sito». I due si rendono conto di essere stati truffati e cercano di bloccare il bonifico. Riescono a stornarlo e a recuperare i soldi. Poi chiamano Calvo. Gli comunicano il problema, lui spiega che il civico è sbagliato e invia quello corretto. In realtà, anche in questo caso la villa non esiste. Scatta la denuncia e ieri, dopo oltre due anni, è arrivata anche la condanna: cinque mesi di reclusine, senza il beneficio della sospensione condizionale della pena, e 300 euro di multa. 

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Il Gazzettino