Cortina rinuncia al mercatino di Natale: «Meglio quello in Alto Adige»

Cortina rinuncia al mercatino di Natale: «Meglio quello in Alto Adige»
CORTINA D’AMPEZZO (BELLUNO) - Cortina non avrà il mercatino tradizionale, per le prossime festività di Natale. Niente casette di legno in piazza, con...

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CORTINA D’AMPEZZO (BELLUNO) - Cortina non avrà il mercatino tradizionale, per le prossime festività di Natale. Niente casette di legno in piazza, con l’acquisto di giocattoli, dolci, addobbi, arredi o vestiti. Per l’amministrazione comunale non è il caso di far proseguire un’iniziativa che negli anni si era sbiadita, tanto da non reggere il confronto con il vicino Alto Adige, dove l’aroma di cannella e vaniglia, fra zelten e speck, permea l’aria per un paio di mesi, dall’autunno inoltrato all’Epifania. A Bolzano, Merano, Vipiteno, Bressanone, Brunico, ovunque i Weihnachtsmarkt guardano al Centro Europa con grande attenzione per le usanze, ma anche per gli affari. Quest’anno nel centro di Cortina non ci saranno le casette di legno degli ultimi anni: l’iniziativa aveva sollevato diverse perplessità, per la scarsa partecipazione di espositori e per la qualità della proposta, talora non in linea con  lo spirito che aveva animato inizialmente questa manifestazione. «Continuare così non aveva più senso, per cui abbiamo deciso di fermarci – conferma Gianluca Lorenzi, consigliere comunale con delega al Turismo – e la decisione è stata presa in accordo con la commissione comunale. Per decidere cosa fare in futuro abbiamo contattato esperti dell’Alto Adige, dove questi mercatini sono diffusi e frequentati. Loro hanno individuato un format efficace, ma che richiede un forte investimento, da parte dell’amministrazione comunale, che al momento non abbiamo a disposizione. Così abbiamo pensato che è meglio fermarci e ripartire con il piede giusto, nel momento in cui lo potremo fare». Quando lo propose, tramite la società partecipata Servizi Ampezzo, il Comune di Cortina motivò la decisione: «Una risorsa unica e strategica per l’arricchimento economico, turistico e culturale, perché crea un’atmosfera natalizia autentica e tradizionale, apprezzata da concittadini e ospiti». Ma la situazione è cambiata nel tempo. 

IL RIDIMENSIONAMENTO

Già lo scorso anno il mercatino era stato drasticamente ridimensionato, dopo l’attenzione scemata negli anni precedenti. All’inizio gli espositori furono riuniti tutti assieme, in una tensostruttura riscaldata, allestita nel piazzale della stazione, che veniva utilizzata per varie iniziative, presentazioni di libri, concerti, dibattiti, incontri culturali. Dopo alcune edizioni si optò per le singole casette in legno, posizionate nelle piazze del centro, una per ogni espositore, riscaldate e illuminate. Ma nel tempo l’interesse dei commercianti è diminuito, forse anche per il costo elevato, proibitivo per le aziende meno strutturate: probabilmente influì anche il costo di 2.800 euro, per un mese di attività, con altri 500 euro di cauzione da versare, per sanare eventuali danni. Così il mercatino si è ridotto nel tempo: rispetto alla ventina di postazioni delle prime edizioni, per il Natale 2015 furono allestite quindici casette; divennero solamente una dozzina nel 2016, quando effettivamente arrivarono quindici richieste di commercianti, ma alcune furono escluse dalla commissione preposta al controllo, perché presentate con modalità non corrette. Il bando per il 2017 prevedeva da un minimo di sei a un massimo di dodici postazioni. Per tentare di avere un buon seguito da parte degli espositori, la procedura per presentare le domande era stata anticipata di un paio di mesi, rispetto alla scadenza solita, ma non giovò. Di qui la decisione di non allestire il mercatino, per quest’anno, ma senza tralasciare la possibilità di riproporlo, gli inverni a venire, con una formula più accattivante e coinvolgente.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino