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CORTINA - Ci sono due fenomeni che toccano note località turistiche italiane, e fra queste anche Cortina d’Ampezzo, ovvero l’overtourism da una parte e l’abbandono del centro dall’altro, a causa dell’aumento dei prezzi. L’overttourism è il sovraffollamento turistico in determinate giornate con fenomeni concentrati in alcune zone. Emblematico ad esempio l’assalto al lago del Sorapis. Il sociologo bellunese Diego Cason, che ha condotto una ricerca sull’andamento dei residenti a Cortina (che ora sono poco più di 5000), mette in guardia: «Nei luoghi turistici se la popolazione nei giorni normali è 10, in stagione diventa 100. E questa è una situazione contraddittoria perché, se da un lato apre queste località al mondo e permette di venire in contatto con realtà diverse, e questo rappresenta un fattore di crescita, oltre un certo limite questa presenza diventa devastante e fa perdere di vista gli elementi costitutivi delle realtà locale, ne scassa le relazioni e crea notevoli problemi». Un fenomeno indirettamente confermato da Jfc, società che si occupa di consulenza e marketing turistico, che ha stilato la classifica delle destinazioni più desiderate dai turisti italiani: la montagna è stata preferita da oltre il 15% dei vacanzieri degli ultimi 3 mesi, un dato che segna un +2,7% di preferenze rispetto ai dati della passata stagione estiva. La località che in assoluto ottiene i maggiori consensi è proprio Cortina, seguita da Courmayeur e Livigno.
LA DINAMICA
Cortina come Venezia quindi. «Entrambe hanno le stesse dinamiche - dice Cason -, ovvero la riduzione della popolazione residente, degli attivi locali in grado di svolgere attività produttive, ed aumento delle rendite immobiliari: i prezzi delle case salgono a prezzi intollerabili per i residenti.
GLI HOTEL
E se la residenzialità nella conca ampezzana sconta l’evidente fenomeno dello spopolamento, alberghi e strutture ricettive sono sempre più nelle mani di imprenditori di altre regioni o esteri. «L’80 per cento degli alberghi non è di ampezzani - continua il sociologo - come circa la stessa quantità di esercizi commerciali, ma anche i maestri di sci gli locali sono una minoranza, e questo dovrebbe farci riflettere. Il turismo infatti è un buon sistema per integrare i redditi locali, ma se si spinge troppo, il luogo diventa una merce che viene prodotta e gestita da altri, e i vantaggi e i profitti che si ricavano da queste attività non vanno ai residenti».
OLIMPIADI
Le Olimpiadi Milano Cortina 2026 appaiono a molti l’opportunità per cercare di invertire tale tendenza. «Assolutamente no - continua Cason - e la storia è notissima: avvantaggiano solo chi vuole intercettare le centinaia di migliaia di euro che arrivano con queste manifestazioni». Poi precisa: «È evidente che possono produrre dei benefici indiretti, come nel nostro caso, se venisse messa in parte a posto la viabilità sull’Alemagna, per esempio. Raramente i Giochi Olimpici portano vantaggi demografici e sociali nel luogo in cui avvengono; possono portare qualche beneficio economico sì, ma è modesto rispetto al flusso di denaro prodotto in quel luogo».
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Il Gazzettino