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CORTINA D’AMPEZZO - Fondazione Milano Cortina 2026 ha firmato quattro accordi quadro con le realtà territoriali, per organizzare assieme i Giochi olimpici e paralimpici invernali: sono i comitati che già lavorano, in taluni casi da decenni, per le gare di biathlon ad Anterselva, lo sci nordico in Val di Fiemme, lo sci alpino a Bormio e Cortina d’Ampezzo. Alla presentazione di questi accordi, ieri a Cortina, nell’ambito delle gare di Coppa del mondo di sci alpino femminile, ci sono stati frequenti riferimenti alla vicenda della pista da bob, skeleton e slittino di Cortina, nelle domande di giornalisti italiani e stranieri. «Il progetto dei nostri Giochi olimpici, sin dalla candidatura, prevede interventi sui trampolini per il salto e nello sliding centre, la pista di bob, opere destinate a continuare a funzionare, anche dopo l’evento olimpico – ha spiegato Andrea Varnier, amministratore di Fondazione Milano Cortina 2026 – in quanto alla necessità di portare gare all’estero, di certo succederà in futuro. Se ci dovessero chiedere di fare le gare di bob all’estero, le faremo, ma una cosa è quanto viene indicato nella candidatura, un’altra cosa, differente, è una variazione in corso d’opera».
IL MOMENTO CLOU
Stefano Longo, presidente di Fondazione Cortina, ha precisato: «Cortina è la storia del bob, in Italia e nel mondo.
LE OPERE
Per Cortina, Longo ha elencato: «Le infrastrutture non competono a Fondazione Cortina, bensì a Simico, quindi non ho la responsabilità di poter rispondere. Però so che nel 2024 e nel 2025 Cortina sarà un grande cantiere. Potrà esserci lo sliding centre in costruzione; si lavorerà allo stadio Olimpico del 1956; attendiamo l’impianto a fune di arroccamento da Revis a Socrepes, fondamentale anche dopo i Giochi, perché rientra nel piano dei trasporti di Cortina. Ci sono progetti di viabilità del Comune di Cortina, per rendere il paese un luogo inclusivo, guardando alle Paralimpiadi invernali 2026. I mondiali di sci alpino 2021 sono stati una eccellente occasione per la revisione di piste e impianti nell’area della Tofana, grazie alle società private che li gestiscono. Certo, Cortina sarà un grande cantiere, nei prossimi anni: lo fu anche nel periodo precedente il 1956. Si recupererà il trampolino Italia, iconica sede di archeologia sportiva: verrà ristrutturato quel simbolo doppio, dei Giochi 1956 e di quelli 2026».
LE LINEE GUIDA
Sugli accordi sottoscritti con i comitati organizzatori di vallata, Andrea Varnier ha precisato: «Il modello dei nostri Giochi olimpici e paralimpici è diffuso e prevede, quanto più possibile, l’utilizzo di infrastrutture già esistenti. La nostra organizzazione è fatta però soprattutto di donne e uomini che lavorano, che hanno competenze: l’idea è andare a trovare queste risorse, queste conoscenze, laddove ci sono. Abbiamo territori che hanno una incredibile esperienza, nell’organizzazione dei loro sport: c’è una storia di Mondiali, nelle diverse discipline, di Coppe del mondo, persino di Olimpiadi, per Cortina 1956, anche se quella era un’altra epoca. Quando Mico non ci sarà più, conclusi i Giochi 2026, i comitati locali ci saranno ancora e lavoreranno. Il nostro auspicio è che lo facciano con una importante esperienza in più, che possano crescere, migliorare ancora». E conclude: «Era importante per noi sottoscrivere questi accordi, per lavorare assieme. Oggi li abbiamo formalizzati. Questi accordi rendono più efficiente il nostro lavoro complessivo e lascerà sui territori una eredità importante, di ulteriori esperienze acquisite».
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Il Gazzettino