Fumogeni a Pocol, l'ultima provocazione degli Schuetzen ampezzani pro-Tirolo

Fumogeni a Pocol, l'ultima provocazione degli Schuetzen ampezzani pro-Tirolo
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CORTINA D'AMPEZZO - La SchuetzenKompanie Anpezo Hayden ha partecipato all'azione del Suedtiroler Schuetzenbund, l'organizzazione che coordina le 141 compagnie del Sudtirolo, per commemorare la data del 10 ottobre, a 100 anni dalla spartizione della regione, dopo la Prima guerra mondiale. Sono stati accesi fumogeni rossi, nella notte, alla stessa ora in cui l'hanno fatto in tutte le altre valli, sui monti. In Ampezzo è stata scelta la Crepa di Pocol, un luogo ben visibile da tutta la conca. «L'abbiamo fatto per ricordare quanto è accaduto 100 anni fa, senza rimpianti, senza rivendicazioni», commenta Fausto Menardi Diornista, capitano della compagnia ampezzana.


LA COINCIDENZA

Sulla scelta del luogo, a breve distanza dal sacrario militare di Pocol, che conserva i resti di 10 mila caduti italiani nel primo conflitto mondiale, conferma che non c'è stata alcuna volontà di provocazione: «È una pura coincidenza. Abbiamo scelto questo posto soltanto perché è ben visibile da tutta la conca e facilmente raggiungibile. Non c'è assolutamente nulla da provocare. Abbiamo un totale rispetto per quei morti. In quell'ossario ci sono anche nostri caduti, soldati con la divisa austroungarica o germanica. Quando vi si celebra la messa, a novembre, è per i caduti di tutte le guerre. Non è una manifestazione patriottica». Alvise Menardi aggiunge: «Bisogna far rivivere situazioni della nostra storia passata che sono scomparse, talune da molto tempo. L'azione di questa sera deve contribuire a far riflettere».


CAMBIO DI STRATEGIA

Tutto ciò si inserisce in una diversa gestione degli Schuetzen sudtirolesi, da parte del nuovo comandante Juergen Wirth Anderlan: «Ha deciso di attuare azioni diverse, meno complesse da organizzare, più immediate, che possano essere proposte sui canali sociali, viste e vissute dai giovani. Si nota il cambiamento nelle attività delle compagnie, perché c'è stato un mutamento a monte», precisa Fausto Menardi. Sulle attività future, da intraprendere in paese, permane la volontà di recuperare il vecchio casino di legno del bersaglio, che c'era a Pontechiesa. Fu smontato nel 2010, per lasciare posto alla costruzione di alcuni nuovi condomini, fra i quali è stata prevista una piazzetta pubblica, dove ricollocarlo. In realtà è stato abbandonato alle intemperie, alla pista di bob di Ronco, ed ora è marcio, da buttare. La salvaguardia di quella memoria storica, dell'epoca in cui la milizia territoriale ampezzana si esercitava al tiro a segno, era stata deliberata dal consiglio comunale nel marzo 2009. «È uno dei nostri obiettivi conferma il capitano perché potrebbe diventare la nostra sede e potrebbe contenere anche un'area per il tiro, con carabine ad aria compressa, sulla distanza di dieci metri».
Marco Dibona

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Il Gazzettino