CORTINA - Il Parco naturale regionale delle Dolomiti d’Ampezzo è stato ampliato di 320 ettari, a comprendere la Val Padeon, fra i gruppi montuosi del Pomagagnon e del...
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LE NUOVE ESTENSIONI
La modifica dei confini non comprende più la piccola porzione di terreno richiesta dalle Regole, sulla sponda sinistra del Ru Felizon, alla confluenza con il torrente Boite, dove c’è la casetta di legno del punto informazioni del Parco. Ci sono invece l’ampliamento volumetrico di Malga Ra Stua; un sentiero naturalistico nella zona delle sorgenti e del lago Fiedo; una pista ciclabile a lato della strada 48 delle Dolomiti, fra Ra Nona e Bain de Dones, verso il passo Falzarego; lo spostamento del Cason dei Casonate, in Val Padeon, con il recupero di antichi ruderi; l’inserimento della nuova via ferrata degli Alpini, realizzata dal comando Truppe alpine di Bolzano sul Col dei Bos. Si conclude così una vicenda datata: la proposta di ampliamento del Parco fu approvata con larghissima maggioranza, 707 voti a favore, 18 contrari e due astenuti, dall’assemblea dei consorti regolieri il 27 aprile 2014. Il comitato tecnico scientifico del Parco si è espresso più volte a favore della modifica e così la deputazione regoliera. A Cortina si verifica una situazione unica nel Veneto: la Regione ha affidato alle Regole d’Ampezzo l’area protetta, dopo averla istituita nel 1990, come riconoscimento delle capacità di cura e amministrazione del territorio.
I COMMENTI IN REGIONE
Nel dibattito in consiglio regionale, tutti gli aspetti della delibera sono stati valutati positivamente da tutti i gruppi, dopo la relazione del consigliere Francesco Calzavara (Lista Zaia Presidente), attraverso gli interventi di Andrea Zanoni (Pd), che ha plaudito soprattutto l’ampliamento, e il parere di Piero Ruzzante (Leu). Sergio Berlato (FdI-Mcr) ha sottolineato un dato già evidenziato sia dal relatore Calzavara sia da Zanoni: il forte sostegno dato dal territorio al provvedimento, notando come in altri casi in discussione in Regione, relativamente ad altri Parchi, della Lessinia e dei Colli, non si è ancora dato ascolto alle popolazioni residenti. A Berlato ha replicato Claudio Sinigaglia (Pd) spiegando come nel caso del parco d’Ampezzo ci sia stato un rapporto dialettico con il territorio, mentre in altri Parchi si insiste sostanzialmente su limiti e vincoli senza puntare sulla valorizzazione del territorio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino