Bimbo di 10 anni arriva in condizioni gravissime: salvato dai medici dell'ospedale di Cortina

Bimbo di 10 anni salvato dall'ospedale di Cortina
CORTINA - Storia a lieto fine a Cortina, che ha coinvolto un giovane paziente: i medici per Punto di Primo Intervento dell'Ospedale di Cortina sono intervenuti su...

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CORTINA - Storia a lieto fine a Cortina, che ha coinvolto un giovane paziente: i medici per Punto di Primo Intervento dell'Ospedale di Cortina sono intervenuti su un bimbo di 10 anni che versava in gravi condizioni. La notizia arriva con una nota dalla struttura ospedaliera e racconta quanto accaduto qualche giorno fa.


«Il ragazzino era in chetoacidosi - spiegano -: si è scoperto che era affetto da diabete mellito di tipo 1, mai diagnosticato in precedenza. Le procedure di soccorso hanno previsto successivamente il trasferimento all'Ospedale di Belluno e poi all'Ospedale di Treviso. Oggi il bambino sta bene, segue la terapia con insulina quotidianamente ed è tornato anche a scuola».

«Il bimbo era molto sofferente – racconta il dott. Hasan Mousa, medico del PPI dell’Ospedale di Cortina che ha ricevuto e gestito l’emergenza – pertanto gli è stato assegnato subito un codice rosso. In questo periodo di pandemia, quando la gravità e l’urgenza dei casi sono tali da non consentirci di attendere l’esito del tampone rapido, adottiamo misure eccezionali e indossiamo dispositivi che ci permettano di intervenire in sicurezza anche qualora il paziente risultasse positivo a Covid-19. Il ragazzino è poi risultato negativo e, grazie agli esami ematochimici e all’emogasanalisi arteriosa, abbiamo individuato un valore molto alto della glicemia e un disequilibrio acido-base».

«Eravamo molto spaventati dalle condizioni di nostro figlio - raccontano i genitori del bimbo di 10 anni - ma fortunatamente è andato tutto nel migliore dei modi. Grazie ai medici di Cortina che hanno scoperto l’origine del malessere e a tutti gli specialisti a Belluno prima e a Treviso dopo che l’hanno aiutato a stare bene. Oggi siamo seguiti dal diabetologo e dalla pediatra per imparare a somministrare l’insulina e a misurare la glicemia quotidianamente. Ringrazio davvero moltissimo tutto il personale sanitario che l’ha salvato».

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Il Gazzettino