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CORTINA - Non un aeroporto, ma un vertiporto, per la Regina delle Dolomiti. L'indiscrezione è rimbalzata ieri da Milano, dove si è tenuto un convegno dell'Osservatorio droni e mobilità aerea avanzata della School of management del Politecnico: l'Ente nazionale aviazione civile ha in corso colloqui con il Comune di Cortina d'Ampezzo, anche in vista dei Giochi Invernali 2026, per un'operazione simile a quella promossa da Save per il servizio airtaxi tra Chioggia e Venezia. Conferma il sindaco Gianluca Lorenzi: «I tempi non sono stati definiti, perché in questo momento siamo molto concentrati appunto sulle Olimpiadi, ma la strada è quella dei velivoli poco impattanti».
L'IDEA
È intervenuta anche Carmela Tripaldi, dirigente della direzione operazioni Nordest dell'Enac, all'incontro tecnico sul tema "Strategie e investimenti: un boost per la drone economy". Secondo quanto è trapelato, l'idea di fondo sarebbe quella di riqualificare il sito di Fiames, ma non per una destinazione aeroportuale classica, bensì per una nuova forma di mobilità aerea. Il possibile scenario ha catturato l'attenzione di diversi partecipanti all'appuntamento milanese, dopo che in questi mesi il tema è stato al centro anche del dibattito politico. Basti solo pensare a tutte le volte in cui Daniela Santanché, ministro del Turismo, ha ribadito il proprio convincimento sulla necessità di uno scalo («A Cortina serve l'aeroporto, per arrivarci è un calvario»), scatenando le ire degli ambientalisti e il gelo degli industriali («Ci sono migliaia di problemi più importanti», ha osservato il presidente veneto Enrico Carraro).
Contraria era, e tale rimane, pure l'amministrazione comunale.
L'INVESTIMENTO
A questo punto non è un caso che proprio la Conca d'Ampezzo fosse stata citata un mese fa, durante la presentazione del piano di Save e UrbanV per Chioggia. Nell'occasione era stato illustrato un potenziale investimento tra i 5 e i 10 milioni di euro, con l'obiettivo di avviare i primi voli su Tessera entro tre anni, ma anche di estendere il sistema di airtaxi ad altre località come Murano, Burano, Lido e, successivamente, pure Brescia, Bologna e appunto Cortina. Il tutto grazie all'utilizzo di droni a decollo e atterraggio verticale ad alimentazione elettrica, cioè i cosiddetti eVTOL.
Il punto su questa tecnologia è stato fatto proprio al convegno di ieri a Milano, dov'è stato ricordato che nel 2022 è stato effettuato il primo test di volo per il trasporto con pilota di persone a Fiumicino. Le prime dimostrazioni sono previste per il 2024 sempre a Roma, in occasione del Giubileo; invece il servizio potrebbe diventare operativo nel 2030, con la possibilità di accompagnare i passeggeri in 20 minuti dallo scalo aeroportuale al centro cittadino. La prova è coincisa con l'inaugurazione del primo vertiporto italiano, uno dei 6 attualmente attivi a livello mondiale, mentre altri 25 sono in fase di prototipazione e circa 40 sono oggetto di studi di fattibilità. «In Italia, oltre a Roma, stanno lavorando a queste infrastrutture anche Milano e Venezia», ha sottolineato in una nota l'Osservatorio del Politecnico.
Dalla ricerca presentata ieri emerge che il 2022 è stato un anno di crescita per il mercato professionale dei droni, il quale ha raggiunto i 118 milioni di euro (+20% rispetto al 2021). Le imprese del settore a livello nazionale sono 706 e sfiorano quota 60.000 i mezzi registrati sul portale d-flight dal 2020. Per il 92% si tratta di droni a uso ricreativo, mentre il restante 8% vede un uso professionale nelle imprese e nella pubblica amministrazione. «L'Italia sta assumendo un ruolo di primo piano nel panorama europeo», ha evidenziato Paola Olivares, direttore dell'Osservatorio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino