«Ridateci i soldi». Popolari venete, ​500 in corteo per chiedere giustizia

TREVISO - Sono oltre 500 le persone che hanno preso parte a Treviso al corteo promosso in difesa dei risparmiatori e i piccoli azionisti danneggiati dal dissesto delle due banche...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TREVISO - Sono oltre 500 le persone che hanno preso parte a Treviso al corteo promosso in difesa dei risparmiatori e i piccoli azionisti danneggiati dal dissesto delle due banche popolari della regione, Veneto Banca e Popolare di Vicenza.


 



La manifestazione si è mossa poco fa dalla cinta muraria di Treviso e proseguirà nel centro cittadino, toccando piazza Duomo e piazza dei Signori, dove dal palco prenderanno la parola i rappresentanti delle molte associazioni di tutela dei risparmiatori sorte in questi mesi. Nel corteo anche molti sindaci, di diversi partiti, e tra loro il primo cittadino di Treviso, Giovanni Manildo, del Pd, assieme all'ex sindaco leghista della città, Giancarlo Gentilini. I comitati che hanno aderito all'iniziativa si raccolgono attorno all'associazione di don Enrico Torta, il sacerdote schieratosi fin dal primo momento a difesa dei piccoli azionisti danneggiati dal crollo del titoli delle due banche, entrambe ora controllate dal fondo Atlante.

All'evento ha preso parte anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il quale ha sottolineato il diritto dei risparmiatori «di avere una risposta» e di «veder pagare i responsabili» del dissesto dei due istituti. «Queste - ha aggiunto - sono banche del territorio ma i titoli azionari sono stati acquistati in molti casi senza avere coscienza e quindi con scarsa informazione, come esce da molte denunce. Poi c'è il tema delle azioni baciate - ha ricordato ancora Zaia - piuttosto che obbligazioni convertite in azioni di cui molti anziani erano all'oscuro». Il presidente veneto ha poi ricordato che la Regione ha stanziato 500 mila euro per le spese legali ma ha detto di ritenere sia altrettanto vero «che ci vuole un intervento nazionale dall'alto. La Germania ha dato 350 miliardi di euro alle sue banche - ha concluso Zaia - ma in Italia ne basterebbero 11 per ristorare 205 mila famiglie».

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino