La Corte dei Conti boccia il Comune e ora deve risarcire 125mila euro: «È paralisi totale»

Oggetto dell'esame i contributi erogati al Consorzio turistico Tre Cime Dolomiti

Municipio di Auronzo
AURONZO - “Nei prossimi giorni valuteremo con i nostri legali il ricorso verso la Pronuncia della Corte dei Conti, che di fatto ingessa ogni nostra attività...

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AURONZO - “Nei prossimi giorni valuteremo con i nostri legali il ricorso verso la Pronuncia della Corte dei Conti, che di fatto ingessa ogni nostra attività politica”: così una nota del Gruppo consiliare di maggioranza di “Auronzo per il Futuro” diffusa ieri a seguito della sentenza dell'organismo della giustizia amministrativa del Veneto. È un verdetto della portata di un terremoto nella vallata che condanna sindaco, giunta e personale responsabile deliberativo in carica nel 2017. Oggetto dell'esame della Corte erano i contributi, circa 170 mila euro, erogati al Consorzio turistico Tre Cime Dolomiti a cui era stata assegnata direttamente, senza evidenza pubblica, la gestione dell'ufficio d'informazione ed assistenza turistica di Via Roma e di Misurina. 

L’OBBLIGO
La sentenza determina il risarcimento da parte dei responsabili nelle casse pubbliche di 125mila euro. “In questo momento – prosegue la nota - prevalgono l’amarezza e la delusione. In fin dei conti i componenti dell’Amministrazione, che allora aveva come sindaca Daniela Larese Filon, non avevano fatto altro che assumersi la responsabilità di dare continuità al lavoro del Consorzio Turistico che gestiva da almeno 15 anni l'ufficio di Misurina e integrava con proprio personale quello di Auronzo, tappando i buchi che si erano creati quando la Provincia aveva eliminato i fondi destinati a questo settore. Attraverso le convenzioni stipulate, sono stati concessi gli uffici in gestione al Consorzio. Il che pareva la soluzione più naturale, anche per rendere efficiente il settore promozione e informazione. Un servizio non appetibile a soggetti privati, come dimostrato dai successivi bandi cui ha partecipato un unico soggetto. Riteniamo quindi che non sia stato danneggiato nessuno ai fini della libera concorrenza”. 

I DATI


A sostegno di tale tesi “Auronzo per il futuro” porta alcune cifre: “Le presenze turistiche da allora sono aumentate in Auronzo, portando in quegli anni da poco più di 270mila nel 2014 fino alle 318mila del 2018. Rimane oggettivo come fu migliorata l’organizzazione del settore, che poteva essere gestito in maniera professionale grazie proprio a quei fondi che provenivano dalla tassa di soggiorno”. La conclusione è una serie di pressanti interrogativi invocando la buona fede: “Non sappiamo ancora cosa succederà. Al momento pensiamo a tutta la brava gente che come noi ci ha messo la faccia: chi ce la metterà ancora? Questa sentenza ci metterà nelle condizioni di non riuscire a lavorare serenamente. Davanti ad importanti decisioni come dovremmo comportarci? Ci troveremo con le mani legate in tante occasioni, come se non bastasse la burocrazia a rallentare quello che di buono si potrebbe fare”.
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Il Gazzettino