Corpo riaffiorato dal Brenta: sarebbe Nadia, la 59enne ex prof castellana

Corpo riaffiorato dal Brenta: sarebbe Nadia, la 59enne ex prof castellana
CASTELFRANCO - Il giallo sulla scomparsa di Nadia Menon potrebbe essere alla svolta. Ieri a Padova il Brenta ha restituito un cadavere straziato dalla lunghissima permanenza in...

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CASTELFRANCO - Il giallo sulla scomparsa di Nadia Menon potrebbe essere alla svolta. Ieri a Padova il Brenta ha restituito un cadavere straziato dalla lunghissima permanenza in acqua: potrebbe essere quello della 59enne di Castelfranco, insegnante ed ex consigliere comunale, scomparsa da casa tre settimane fa. Il cadavere è stato notato da alcuni pescatori nelle acque del Brenta a Torre, Padova. Decisamente distante dal luogo nel quale è stata trovata l’ultima traccia di Nadia, le sponde del torrente Muson.




Il 1. settembre scorso lì è stata rinvenuta la sua bicicletta. E lì si sono concentrate tutte le ricerche. Ma se la donna fosse caduta in acqua in quel tratto, le forti piene dell’ultimo mese avrebbero potuto trascinare il corpo fino al punto in cui il Muson confluisce nel Brenta. E poi giù, fino all’ansa dietro la chiesa di Torre. L'avanzato stato di decomposizione del corpo, restituito dal fiume completamente nudo ad eccezione di una catenina ancora al collo, ha reso molto difficile anche l’ispezione cadaverica: il medico legale non si è sbilanciato nemmeno sul sesso della vittima.



Proprio sabato mattina si era tenuto il vertice tra tutte le forze impiegate nelle ricerche di Nadia. E ancora una volta la strategia di ricerca aveva confermato un solo indiziato: il fiume Muson. Non solo: «Dopo il Muson, passeremo a cercare nel Brenta» avevano detto. Parole che oggi risuonano come un triste presagio.



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Il Gazzettino