Vincenzo Maria Coronelli, frate cartografo creatore di mappamondi

Vincenzo Maria Coronelli (1650-1718) nell'illustrazione di Matteo Bergamelli
I suoi globi terracquei e celesti furono richiesti dalle corti di mezza Europa; le sue ricerche in campo geografico ed enciclopedico furono talmente vaste (e non scevre da alcune...

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I suoi globi terracquei e celesti furono richiesti dalle corti di mezza Europa; le sue ricerche in campo geografico ed enciclopedico furono talmente vaste (e non scevre da alcune superficialità, dovute soprattutto alla mole incredibile di dati trattati) da lasciare una traccia solida ancora oggi. Soprattutto, alcune novità che Vincenzo Maria Coronelli introdusse nell'ambito della catalogazione enciclopedica – indici per volume, impaginazione per colonna anziché per pagina, utilizzo del corsivo nei titoli – lo resero un innovatore per tutto il tempo in cui fu in attività. Eppure questo frate francescano, entrato a 13 anni in convento (per divenire Ministro Generale dell'Ordine a 51 anni), malgrado gli onori e i riconoscimenti, non ebbe sempre una vita facilissima; l'invidia della quale fu oggetto da parte dei confratelli e di altri studiosi gli fecero passare anche qualche guaio, come quando fu denunciato all'Inquisizione dagli stessi francescani come trafugatore di reliquie. Nato a Venezia il 16 agosto 1650 nella povera famiglia del sarto Maffio Coronelli e di sua moglie Caterina, ebbe poca scelta rispetto all'ingresso in convento: però in questo modo riuscì a realizzare pienamente le sue aspirazioni, mettendo a frutto le conoscenze maturate a Ravenna da bambino, quando lavorò come xilografo presso il laboratorio del fratello maggiore. Una esperienza che lo aiutò a divenire un abile costruttore di mappe e mappamondi. A sedici anni pubblicò la sua prima opera di successo: il Calendario perpetuo sacro profano. Ma è la produzione di globi, così spettacolare, quella per cui è più conosciuto ancora oggi: dopo la laurea in teologia a Roma e la specializzazione in astronomia e in matematica euclidea, nel 1678 il duca di Parma Ranuccio II Farnese gli commissionò due grandi globi (oggi perduti) che rappresentavano la Terra e i corpi celesti, subito seguiti da quelli di quasi quattro metri di diametro e due tonnellate di peso realizzati per Luigi XIV, il Re Sole, per costruire i quali Coronelli si trasferì per due anni a Parigi.

Le due sfere rappresentano il mondo allora conosciuto e il cielo alla nascita di Luigi XIV, e sono ancora ammirabili alla Biblioteca Nazionale di Francia. La fama del frate si accrebbe al punto che oggi globi di Coronelli si trovano a Vienna e Melk, a Treviri, a Jesi, Padova, Ravenna, Firenze, Bergamo (di oltre tre metri, conservati alla Biblioteca Angelo Mai); lavorò per Innocenzo XII, per l'imperatore, per la British Academy, e arrivò a ideare globi tascabili di pochi centimetri di diametro. Anche alla Biblioteca Marciana, al centro del salone sansoviniano, vi sono un globo terrestre e uno celeste. Rientrato a Venezia nel 1684, Coronelli fu nominato cosmografo della Serenissima e fondò l'Accademia degli Argonauti, la più antica fra quelle di carattere geografico.

Da allora fu instancabile: diede alle stampe Il Mediterraneo descritto, Atlante Veneto, Isole città e fortezze più principali dell'Europa, Corso geografico (che include il sistema delle costellazioni zodiacali, il golfo di Venezia, i dintorni di Parigi, la Cina, il Rio delle Amazzoni). Subì l'accusa presso il Santo Uffizio, e anche il papa lo depose dalla carica di Generale dell'Ordine. Vincenzo Maria Coronelli morì a Venezia il 9 dicembre 1718, a 68 anni. Quasi tutti i suoi libri, i manoscritti, la sua corrispondenza, le lastre di rame per le incisioni andarono dispersi o furono venduti.
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Il Gazzettino