Emergenza coronavirus: «Il Veneto Orientale senza casi ormai da 5 giorni»

CENTRO-COVID La Terapia intensiva a Jesolo si sta preparando a chiudere
IL BILANCIO VENEZIA «Da cinque giorni non abbiamo più contagi da Covid-19. E se la situazione continuerà così, fra qualche giorno non saremo più...

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IL BILANCIO
VENEZIA «Da cinque giorni non abbiamo più contagi da Covid-19. E se la situazione continuerà così, fra qualche giorno non saremo più costretti a portare la mascherina all’esterno». 

Le parole che tutti attendevano arrivano dal direttore del dipartimento di prevenzione dell’Ulss4, Luigi Nicolardi e si riassumono così: zero contagi. Unica eccezione, quattro anziani della casa di riposo Francescon di Portogruaro, comunque sotto controllo in una struttura separata rispetto l’esterno. Parole che fanno ancora più piacere in una giornata come quella di ieri, in cui in tutto il Veneziano non ci sono stati episodi di nuovi contagi.
L’ANALISI
«A parte questi casi - ha confermato Nicolardi - ormai da cinque giorni non si stanno più registrando contagi in tutto il Veneto Orientale. E tutto questo, vorrei sottolinearlo, nonostante si stia proseguendo con il programma di tamponi in tutto il territorio, così come programmato. Quindi, da come stiamo osservando, fra qualche giorno la situazione dovrebbe stabilizzarsi in meglio, senza avere casi di ritorno. E, a conferma di quanto si va dicendo, dovremmo potere andare in giro senza mascherina». Per il dottor Nicolardi il fattore meteo è solo una parziale motivazione dell’azzeramento dei contagi. «Il caldo al limite può aiutare, ma non è determinante. Direi che da una parte il virus sta decrescendo come forza, dall’altra stanno funzionando tutte quelle cautele e quegli interventi che sono stati indicati da più parti per evitare il contagio». 
Quindi il distanziamento sociale, le mascherine e il gel per le mani. 
CHIUDE IL COVID HOSPITAL
E anche l’ospedale di Jesolo si sta preparando a chiudere nella sua funzione di “covid-hospital”, dopo che il 18 maggio, data in qualche modo da segnare nel calendario, con il trasferimento dell’ultimo paziente al reparto Malattie infettive, il reparto di Terapia Intensiva è stato chiuso. Naturalmente l’invito (anche) dei medici è di continuare a rispettare le norme indicate per evitare il ripetersi del contagio, a cominciare dagli assembramenti da evitare nella maniera più assoluta. Qualche giorno fa balzò agli onori della cronaca lo sfogo del dottor Lucio Brollo, responsabile del reparto di malattie infettive di Jesolo, che, dopo avere visto alcuni giovani assembrati in un locale di San Donà di Piave, disse: «Ho visto giovani in un locale sandonatese, senza alcuna protezione, ignorando il rispetto della distanza sociale: sono degli imbecilli perché con quegli atteggiamenti creano una situazione di elevatissimo rischio di contagio». Anche il suo collega dell’area critica, dottor Fabio Toffoletto, lanciò un appello al rispetto delle regole, per evitare di ritornare indietro con l’emergenza. Intanto nelle strutture ospedaliere del territorio sono riprese le attività abituali, ma anche alcuni importanti lavori per diversi milioni di euro. 
LA GIORNATA DI IERI

Quanto anticipato a mattina dall’Ulss 4 è stato replicato alle 17 con il bollettino di Azienda Zero, nonostante due nuovi decessi nel pomeriggio dall’ospedale di Dolo, persone di cui non sono state rese note le generalit e che fanno salire il totale dei decessi a 284. Nel Veneziano, nel lasso di tempo tra il pomeriggio di mercoledì e ieri non c’è stato nessun nuovo positivo e i casi totali sono calati a 2.656 (-3) per via di un ricalcolo e un’assegnazione interna da parte di Azienda Zero. Scendono ancora gli attualmente positivi (che sono 187) e salgono i guariti fino a quota 2.185. Crollano i ricoverati (39, -9) e la Terapia Intensiva registra solo 2 pazienti a Dolo.
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Il Gazzettino